Dalla provincia di Como arriva una storia di stalking dall'epilogo decisamente particolare. Un uomo di 63 anni S.M., ex vigile urbano, è stato praticamente espulso non solo dal condominio in cui viveva, ma anche dal paese. È accaduto a Rovellasca, piccolo centro di neppure 8.000 abitanti.

Lo stalker

Per quasi due anni, S.M., ha reso la vita impossibile ad una sua vicina di casa, per la quale ha sviluppato una vera e propria ossessione, ma anche all'intero condominio. L'ex vigile la infastidiva in ogni modo, al punto che la povera donna, esasperata, per mesi ha vissuto quasi da reclusa nel proprio appartamento: ha rinunciato ad invitare amici e parenti in giardino, è stata costretta ad uscire e rientrare in tutta fretta e a far di tutto per non incrociarlo.

La vittima, dopo aver cercato in più di un'occasione di far ragionare e desistere l'uomo, è stata costretta a presentare diverse denunce a Carabinieri del Comando Stazione di Turate. Secondo l'accusa, S.M. era solito importunarla con insulti, comportamenti sfacciati, ma anche controllare i suoi movimenti, farsi trovare nei luoghi da lei frequentati e - praticamente ogni giorno - intonava ad alta voce ritornelli in cui inseriva di proposito il suo nome talvolta storpiato, talvolta alternato a oscenità. Pare addirittura che l'uomo sia arrivato ad urinare sulla recinzione che delimita l'abitazione della donna.

Il provvedimento

I carabinieri, nel corso delle lunghe indagini, hanno sentito i figli, i parenti e diversi conoscenti della vittima.

E, da tutti, hanno avuto conferma: l'ex vigile, con il suo atteggiamento, esacerbava la vittima che, esasperata è stata costretta a cambiare le proprie abitudini e si è ritrovata a convivere con un perenne stato d'ansia e di paura per la propria incolumità (come testimoniato, tra l'altro, anche da alcuni referti medici).

Così, qualche giorno fa l'autorità giudiziaria ha emesso nei confronti del 63enne - considerato responsabile di reiterate condotte, nonché per il reato di atti persecutori, a partire dal mese di maggio 2017 - un’ordinanza di divieto di dimora e di avvicinamento.

La misura cautelare è stata emessa dal gip Maria Luisa Lo Gatto su richiesta del sostituto procuratore di Como, Massimo Astori.

Venerdì 31 maggio, dunque, i carabinieri della Stazione Turate, coadiuvati dagli uomini della Compagnia di Cantù hanno eseguito il provvedimento. S.M, in pratica, se non vuole ulteriori guai, dovrà lasciare Rovellasca: infatti, dovrà stare lontano dai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima.

Inoltre, sarà affidato anche ai locali servizi sociali e dovrà seguire un programma di prevenzione della violenza (facendo riferimento, se necessario, alla Rete di Coordinamento provinciale che si occupa della promozione di azioni integrate contro la violenza sulle donne).