Loredana Vulcanelli ha aspettato qualche giorno prima di parlare: era insieme al marito Ettore Weber lo scorso 4 luglio quando, durante l’addestramento quotidiano presso il circo Orfei, una tigre ha ucciso l’esperto domatore a Triggiano, in provincia di Bari. La vedova, intervistata da Il Quotidiano Nazionale, lancia un appello chiedendo che Sultan, l’animale che le ha ammazzato il compagno di un’intera vita non sia abbattuto. "Salvatelo, non ha nessuna colpa per quello che è successo – spiega la donna – è stato Ettore a sbagliare un movimento; poi è bastata una zampata perché crollasse a terra in fin di vita, con la giugulare recisa”.

Loredana ci tiene a chiarire che l’addestratore 61enne non è stato sbranato dagli animali che hanno allevato insieme per 15 anni, sin da quando erano dei cuccioli.

Il racconto dell’incidente

È abitudine per gli addestratori ripetere l’esibizione ogni sera, anche senza pubblico, per rimanere in contatto costante con gli animali; ma l’ultima volta non tutto è filato liscio. La moglie di Ettore Weber rivive quella serata: mentre la prima tigre, Sultan, sale sullo sgabello, la donna si accinge a chiamare la seconda del gruppo. In quel preciso momento il domatore indietreggia, avvicinandosi troppo al felino: sono bastati tre passi in più rispetto al solito per segnarne il destino. Infatti Sultan allunga la zampa, proprio mentre l’uomo si sta voltando: così viene colpito alla giugulare.

Quindi la bestia rimane sopra al corpo, quasi rendendosi conto dell’errore e come per volerlo vegliare. In molti dopo l’incidente hanno scritto che le tigri avrebbero sbranato il domatore: Loredana smentisce questa notizia, sottolineando come gli altri animali, impauriti, siano immediatamente tornati dentro il tunnel. Infine aggiunge il suo ricordo del marito poco convinto di voler ripetere il numero quella sera: quasi un presagio della sua imminente fine.

La testimonianza della titolare del circo Orfei

Anche la titolare del circo, Marina Monti, sottolinea che Weber non è stato aggredito, ma è morto per la zampata di una sola tigre, che l’ha ucciso in pochi secondi. “Non è stato trascinato dagli animali, né è rimasto in balia delle bestie per mezz'ora – spiega la donna – se fosse realmente accaduto quanto riportato dalla stampa non saremmo riusciti a recuperare il corpo, che invece era integro”.

La Monti chiarisce anche come la tigre abbia semplicemente ripetuto un movimento che faceva abitualmente durante lo spettacolo al passaggio del domatore, che però questa volta si trovava in una posizione sbagliata, troppo vicina al felino. Una fatalità, dunque, che sarebbe stata confermata anche dal medico legale. Nel frattempo le otto tigri del circo Orfei in cui si è verificata la tragedia sono finite sotto sequestro, su disposizione del pm che segue il caso: in questi giorni sono ospitate presso lo Zoo Safari di Fasano, in provincia di Brindisi, in attesa che si decida il loro destino.