Quando è arrivato in casa dei suoi per la consueta visita della domenica, si è ritrovato testimone di una scena drammatica. La madre, Luciana Bonzanini, era stesa a terra in una pozza di sangue, mentre il padre, Vasco Bimbatti, di 93 anni, era sulla sua carrozzina, con lo sguardo annebbiato dalla malattia, mentre fissava il vuoto e teneva il poggiapiedi della sua sedia a rotelle nella mano insanguinata. Quindi il figlio, dopo essersi ripreso dallo shock, ha immediatamente chiamato i soccorsi: ma il personale sanitario dell’ambulanza che è arrivata sul posto – una palazzina di quattro piani, in via Fratelli di Dio, nel quartiere Adriano di Sesto San Giovanni – non ha potuto far altro che constatare l’avvenuto decesso della vittima, che tra poche settimane avrebbe compiuto novant'anni.

Ai carabinieri, che hanno raggiunto l’abitazione, l’anziano ha spiegato quello che appariva chiaro: era stato lui ad uccidere la moglie. Molto meno prevedibile il movente che l’avrebbe spinto ad agire: la gelosia.

La confessione del 93enne che ha ucciso per gelosia

L’uxoricida è infatti stato portato in caserma dai militari dell’Arma di Sesto San Giovanni, guidati dal tenente Salvatore Marletta, per essere interrogato. Il 93enne, da parecchi anni in cura per la demenza senile che lo affligge, ha confessato il delitto, spiegando di aver colpito ripetutamente la moglie col poggiapiedi, spinto dalla gelosia. La donna infatti gli aveva da poco comunicato l’intenzione di farlo ricoverare in una struttura assistenziale specializzata per anziani.

Secondo il folle ragionamento dell’assassino, questa era solo una scusa da parte della 90enne, che desiderava rimanere da sola per poter così riprendere una tanto misteriosa quanto improbabile relazione extraconiugale, che la signora avrebbe portato avanti da molto tempo. “Mi tradiva da 50 anni” avrebbe detto alle prime persone accorse nell'appartamento.

Difficilmente l’anziano uxoricida finirà in carcere

Così, secondo la ricostruzione degli inquirenti, dopo aver litigato con la moglie, il 93enne le avrebbe chiesto di aiutarlo a sdraiarsi sul letto. Ma poi, approfittando di un momento di distrazione dell’anziana, l’avrebbe colpita più volte al viso e alla testa col poggiapiedi della sedia a rotelle, fino a farla cadere a terra, ormai esanime.

Adesso spetterà al magistrato prendere una decisione su come procedere nei confronti dell’omicida, che nel frattempo è stato ricoverato in osservazione in ospedale. Difficile, vista l’età e la malattia, pensare che possa trascorrere in carcere il resto dei suoi anni, nonostante la gravità del reato compiuto; molto più probabilmente si opterà per l’obbligo di ricovero in una casa di cura specializzata.