Questa mattina la Polizia di Stato di Brindisi ha tratto in arresto 5 persone, tutte residenti nel comune capoluogo di provincia, le quali dovranno rispondere, a vario titolo, di estorsione aggravata e turbativa d'asta. In manette sono finiti Diego Fimmanò, 47 anni, e Luigi Patisso, 35enne. Proprio costui, ultimamente, era divenuto un noto personaggio di Facebook, in quanto aveva creato la pagina "Padre vs figlio diabolico", in cui si rende protagonista di esilaranti sketch e scherzi insieme ad un'altra persona, ovviamente estranea ai fatti in questione.

Ai domiciliari sono finiti invece il 58enne Salvatore De Giorgi e Cosimo Giosa, 57 anni, mentre per l'ultimo indagato, Pasquale Marangio, è scattato solo l'obbligo di firma presso la Polizia giudiziaria.

Le indagini

L'inchiesta della Squadra Mobile è partita poco più di un anno fa, quando sia De Giorgi che Giosa furono nuovamente arrestati in quanto colti in flagranza di reato. I due avrebbero costretto un soggetto sottoposto ad esecuzione immobiliare a versare la somma di ben 900 euro all'interno dell'agenzia, questo a fronte dei settemila euro promessi per l'interessamento illecito nella vendita. Un vero e proprio sodalizio criminale, così lo definisce chi indaga, dedito a speculare illegittimamente sulle aste giudiziarie.

Era un meccanismo ben collaudato, ovviamente, che però alcuni cittadini hanno segnalato tempestivamente all'autorità giudiziaria: proprio per questo la Polizia è riuscita a scoprire questo giro e ad arrestare i responsabili nella mattinata di oggi. Patisso poi sarebbe stato il braccio destro del Fimmanò, che come detto è un soggetto già conosciuto alla giustizia.

Ad essere colpiti, secondo quanto riporta la testata giornalistica locale online, Brindisi Report, erano soprattutto soggetti deboli. Scopo del raggiro posto in essere dagli indagati era quello di far rientrare di fatto tali soggetti in possesso del bene confiscato.

Le minacce

Il sodalizio avrebbe agito spesso con l'uso di minacce verso i legittimi partecipanti all'asta, i quali quindi, in seguito a questi episodi, erano costretti a rinunciare alla gara.

Inoltre, sempre la stessa attività di indagine, ha permesso agli inquirenti di scoprire anche altre condotte illecite: molto spesso infatti, i beni in questione, erano destinati alla vendita di parenti o amici. Sarebbero stati individuati almeno 15 casi di tali condotte fraudolente. Sicuramente nelle prossime ore si potranno conoscere ulteriori dettagli sull'inchiesta in questione: si attendono anche gli interrogatori di garanzia, i quali dovrebbero confermare le misure cautelari a carico degli indagati.