Il piccolo Cristian è nato appena cinque giorni fa e sta bene, ma non conoscerà mai la sua mamma. E suo padre dallo scorso mercoledì, alla felicità per la sua nascita, deve unire il dolore per aver perso in circostanze assurde, forse evitabili, la sua compagna. A 36 anni Santina Adamo è morta all'ospedale cosentino di Cetraro, dopo aver dato alla luce il suo secondo figlio. A strapparla precocemente alla vita, sarebbe stato uno shock emorragico post partum.

Oltre mille persone hanno partecipato ieri ai suoi funerali che si sono svolti a Rota Greca, suo paese d'origine.

Eseguita l'autopsia sul corpo della giovane mamma, la Procura di Paola ha iscritto nel registro degli indagati sei persone: un'ostetrica, due rianimatori e tre ginecologi.

Morta dopo il parto, risultati dell'autopsia: emorragia massiva

I primi risultati dell'autopsia eseguita ieri all'obitorio dell'ospedale Annunziata di Cosenza dall’anatomopatologo Antonio Perna e dal ginecologo Giancarlo Saggese, su incarico del pm della Procura di Paola Maurizio de Franchis, avrebbero confermato quanto era già drammaticamente emerso lo scorso mercoledì all'ospedale Giannino Iannelli di Cetraro: a uccidere la giovane mamma sarebbe stata un'emorragia massiva sopraggiunta due ore dopo il parto. Mercoledì Santina, in vacanza nel vicino comune di Fuscaldo, accompagnata dal marito Marco, era arrivata all'ospedale di Cetraro per partorire.

Bisognerà attendere i risultati degli esami istologici e del sangue, che non saranno pronti prima di metà settembre, per avere un quadro esatto di cosa sia accaduto.

La procura di Paola che ha avviato le indagini, ha inviato avvisi di garanzia a sei persone: medici, paramedici dell'ospedale, dove è avvenuto il decesso, e l'ostetrica che ha assistito la mamma prima e dopo il parto.

L'ipotesi di reato nei loro confronti è di aver causato la morte della paziente per colpa medica con responsabilità differenti. Da subito gli inquirenti hanno sequestrato le cartelle cliniche della donna per accertare se siano state rispettate le procedure previste dai protocolli medici.

L'indagine dovrà accertare se i tempi dell'intervento medico siano stati adeguati al caso o meno e se la mancanza di disponibilità immediata di sacche di sangue, indispensabili per far fronte alla gravissima emorragia della mamma, abbia causato il decesso.

Il sangue per Santina, infatti, è arrivato dal centro trasfusionale di Paola che dista circa 25 chilometri dall'ospedale di Cetraro: tempi e distanze che non le avrebbero consentito di sopravvivere. Parallelamente all'inchiesta della magistratura, indaga anche il ministero della Salute. La ministra Giulia Grillo ha disposto l'invio all'ospedale cosentino di una task force d'ispettori per accertare cosa sia accaduto.

I funerali celebrati a Rota Greca

Per tutti, amici, parenti e decine di allievi, era la maestra Tina perché da tanti anni insegnava al "Centro danza Ilaria Dima" del comune di Taverna di Montalto, dove risiedeva. Amata e benvoluta dalla comunità locale, il prossimo 17 agosto avrebbe dovuto compiere 37 anni.

Era già mamma di Gianmarco, un bambino di tre anni. Ieri una folla addolorata le ha dato l'ultimo saluto partecipando ai funerali che si sono svolti a Rota Greca, nel cosentino, paese di origine della giovane mamma. C'era silenzio, ma anche rabbia durante le esequie per una morte ritenuta da tutti inaccettabile. Il parroco della Chiesa Madre Santa Maria Assunta ha pronunciato, durante l'omelia, durissime parole puntando il dito contro le istituzioni: "Il problema e l'emergenza non sono gli immigrati come ci vogliono far credere - ha detto don Guglielmo - ma la cura e la salvaguardia della salute che qui in Calabria è davvero in pericolo". Il sacerdote ha detto che se ci sono dei responsabili di questa morte, devono pagare: tanto è dovuto ai familiari di Tina, in special modo ai due figli che dovranno sapere un domani che il sacrificio della loro mamma non è stato inutile.

È seguita una fiaccolata: una marcia silenziosa si è snodata tra le strade di Taverna Montalto Uffugo, partendo proprio dalla sede della scuola di danza. "La morte di mia sorella sia vita per qualcun altro", ha detto il fratello Gianfranco. In uno striscione c'era scritto: "Nei giorni bui, tu sarai la nostra luce".

La lettera del sindaco di Rota Greco al presidente della Repubblica

Il sindaco di Rota Greco Giuseppe De Monte, dopo aver proclamato il lutto cittadino, ha scritto una lunga lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella; innanzitutto in segno di massima vicinanza alla famiglia e per rappresentare lo sconforto della comunità. Quindi per chiedere verità "affinché il sacrificio di Santina Adamo non passi inosservato e la sua perenne memoria sia da monito affinché non accadano più casi del genere".

Nella lettera al capo di Stato, il sindaco denuncia anche il fallimento della politica tutta, per come è stata gestita e amministrata la sanità regionale calabrese. De Monte manifesta, infine, piena solidarietà verso il personale medico ritenendo che "sicuramente avrà fatto il massimo" anche se in queste ore di esasperata emotività collettiva è sotto attacco.