Un doppio choc per la città di Vittoria, una giornata di lacrime e disperazione. Ieri, mentre nel comune del ragusano erano in corso i funerali di Alessio D'Antonio,12 anni, investito e ucciso da Rosario Greco, 37 anni, pregiudicato che era alla guida di un Suv sotto l'effetto di alcol e droga, è arrivata anche la notizia della morte del cuginetto Simone di 11 anni. Giovedì sera sono stati travolti dalla Jeep Renegade di Greco, sopraggiunto a folle velocità in via IV Aprile, la stretta via del centro storico di Vittoria dove i bambini abitavano e, in cerca di refrigerio per il gran caldo, stavano giocando sulla porta di casa con i cellulari.

Alessio è morto sul colpo per un'inarrestabile emorragia a seguito del distacco violento di una gamba. A Simone si è fermato il cuore dopo tre giorni di agonia.

Salgono a tre i bambini siciliani morti in poche ore per la cattiva condotta di adulti. A Trapani venerdì notte è morto sul colpo Francesco Provenzano, 13 anni. Suo padre Fabio, 34 anni, era alla guida sull'autostrada A29 con lo smartphone in mano: faceva una diretta Facebook. L'altro figlio, Antonino di nove anni, è in condizioni gravissime.

Città ferma per i funerali di Alessio apprende la notizia della morte anche di Simone

Quasi coetanei, Alessio aveva 12 anni e Simone 11. I cuginetti frequentavano la stessa scuola, lo stesso centro estivo, erano affiatatissimi e giocavano sempre insieme.

Le loro vite acerbe sono state stroncate da 'Saro' Greco, pregiudicato per porto abusivo di armi e traffico di sostanze stupefacenti, primogenito di Elio, re degli imballaggi ortofrutticoli della zona, arrestato per tentato omicidio. Rosario era in auto con altre tre persone, anche loro con precedenti e ben conosciuti dalle forze dell'ordine, tutti affiliati alle cosche locali di una città in cui la criminalità organizzata spadroneggia.

Il Comune è stato sciolto per infiltrazioni mafiose con decreto del Consiglio dei ministri a luglio di un anno fa, e attualmente è amministrato da tre commissari prefettizi.

È stato proprio il commissario Vittorio Dispenza, mentre la città era ferma per i funerali di Alessio, ad annunciare la notizia della morte dell'altro cuginetto Simone.

Era in corso la cerimonia funebre nella chiesa gremita di San Giovanni Battista, almeno tremila i presenti, quando alle lacrime per Alessio si sono aggiunte quelle per Simone. Il bambino non è sopravvissuto ed è deceduto ieri nel reparto di rianimazione del policlinico di Messina dove era stato trasportato in eliambulanza: era in gravissime condizioni. I medici di Vittoria avevano tentato di salvargli la vita sottoponendolo a un intervento chirurgico di cinque ore in cui gli erano state amputate le gambe.

"Quando ho saputo di questa tragedia ho pianto, lo confesso", ha detto il vescovo di Ragusa, monsignor Carmelo Cuttitta che ha celebrato i funerali di Alessio con don Antonio Cascone, parroco di San Giuseppe, parrocchia frequentata dai due bambini.

"Il suo sacrificio non resti vano", ha detto il vescovo ricordando Alessio.

L'appello del papà di Alessio

Il padre Alessandro D'Antona, durante i funerali davanti alla bara bianca del figlio, al termine dell'orazione funebre, ha detto che dopo la tragedia che si è abbattuta sulla sua famiglia lascerà la città: "Non riusciamo più ad entrare in casa; chiedo e pretendo giustizia".

Interpellato dall'agenzia di stampa Agi, ha lanciato un appello ai vicepremier Salvini e Di Maio: "Spero di non ritrovarmi fra qualche tempo a vedere che chi ha ucciso mio figlio e mio nipote venga condannato a due o tre anni. Questo, né io, né mio fratello potremmo accettarlo". Il ministro dell'Interno Salvini ha garantito il suo impegno "perché queste carogne paghino tutto e fino in fondo senza sconti"; e Di Maio ha detto che lo Stato farà giustizia e il governo vigilerà perché sia fatta in tempi brevi.

Polemica sui funerali di Alessio, organizzati da un amico dell'omicida

I funerali di Alessio sono stati affidati all'agenzia funebre Cutello, amministrata tra gli altri, da Maurizio Cutello che è sotto processo con Angelo Ventura, uno dei pregiudicati a bordo dell'automobile guidata a Rosario Greco che ha investito Alessio e Simone. A dare la notizia per primo, è stato il giornalista Paolo Borrometi che da anni vive sotto scorta perché si occupa della mafia di Vittoria e che ha ricevuto minacce e insulti anche in questi giorni. Per il funerale di Simone D'Antonio, l'agenzia funebre sarà scelta dalle forze dell'ordine e sarà nominata come ausiliaria di polizia giudiziaria.

Domani pomeriggio nel cimitero di Ragusa si svolgerà l'autopsia sul corpo di Simone.

Dopo l'autopsia su Alessio, la procura di Ragusa ha deciso di emettere due avvisi di garanzia, per un medico e un infermiere. Salgono quindi a sei le persone indagate, inclusi il guidatore del Suv e i tre passeggeri. Greco è accusato di omicidio stradale aggravato dall'essersi messo alla guida in stato di ebbrezza e sotto effetto di cocaina, come da lui stesso ammesso, e omissione di soccorso. Nella sua auto sono stati trovati una mazza e un manganello telescopico, ed è stato denunciato anche per porto d'armi atte a offendere. I tre che erano con lui sono stati denunciati per favoreggiamento personale e omissione di soccorso.