Il mondo della letteratura piange Andrea Camilleri, romanziere abile e illuminato, grande portavoce della sua terra, la Sicilia. Camilleri avrebbe compiuto 94 anni il prossimo 6 settembre, ma era da tempo ricoverato all'ospedale Santo Spirito di Roma, dove era stato trasportato a seguito di un infarto. Il bollettino sanitario delle ultime ore affermava che le condizioni dell'intellettuale si erano aggravate, compromettendo le funzioni vitali.

Si è spento quindi uno degli autori contemporanei italiani più illustri. Camilleri ha senza dubbio dato lustro al suo Paese, che amava e che difendeva contro chi voleva cancellarne valori e principi.

Il maestro, nonostante la sua veneranda età, non si era mai fermato e aveva continuato fino all'ultimo a svolgere il suo mestiere, ovvero raccontare storie.

Attento osservatore della società

Si è chiuso un altro capitolo della letteratura italiana contemporanea.

Salvo Montalbano, protagonista di tanti romanzi, poi proiettati anche in ambito televisivo, era una sorta di alter ego di Camilleri, un commissario tenace, arguto e forte, un ispettore siciliano. Quando il romanziere di Vigata parlava di Salvo Montalbano lo faceva come se il commissario fosse vivente. È indubbio che i romanzi che vedono protagonista il commissario Montalbano hanno avuto un successo indescrivibile, tanto da far avvicinare al 'giallo' anche chi, prima, non apprezzava il genere.

Camilleri era anche un attento osservatore della società e carpiva perfettamente i cambiamenti sociali, mutazioni spesso dovute alla politica. E quando qualcuno gli faceva domande a sfondo politico non aveva paura di dire la sua. Andrea non aveva certo timore di esprimere la sua opinione, lo aveva dimostrato anche recentemente, criticando il ministro Salvini per il comizio con il rosario.

Riferendosi al leader della Lega, Camilleri aveva detto: "Mi dà un senso di vomito".

Una nuova pubblicazione dovrebbe arrivare post mortem

Gli anni iniziavano a pesare come un macigno, ma la sua memoria era intatta. Nel corso delle interviste, Andrea Camilleri spesso ricordava con la sua voce roca gli anni dell'infanzia, il Fascismo, la Liberazione e le difficoltà ad affermarsi nel mondo della scrittura.

Andrea era un bimbo solitario che ben presto aveva iniziato ad esprimere le sue doti di affabulatore, le quali in età adulta gli hanno permesso di diventare uno dei più grandi giallisti, registi e sceneggiatori italiani. Oggi è un giorno triste per il mondo della letteratura italiana anche se Andrea Camilleri, come tutti gli altri artisti, non morirà mai e vivrà in eterno grazie ai suoi capolavori. Anzi presto lo rivedremo in libreria. Un altro Montalbano infatti è in attesa di pubblicazione: il maestro siciliano lo scrisse anni fa e lo diede a Sellerio affinché lo custodisse gelosamente e lo pubblicasse solo dopo la sua morte. Per volontà dei parenti, i funerali di Andrea Camilleri si svolgeranno in forma privata.