Da alcuni giorni si sta parlando molto della vicenda che ha interessato un'imbarcazione olandese della Sea Watch International e l'arresto della capitana Carola Rackete. La motivazione ufficiale dell'arresto è stata che la comandante della nave ha tamponato una motovedetta della Guardia di Finanza e, inoltre, ha violato le leggi italiane in materia di immigrazione. A seguito dello stato di fermo di Carola, diverse personalità del mondo politico italiano ed internazionale si sono mobilitate in sua difesa e per chiederne la liberazione immediata.

La spiegazione di Carola al gip sull'incidente con i finanzieri

Poche ore fa la stessa Carola Rackete è stata sentita nel tribunale di Porto Empedocle, dove è arrivata scortata dagli stessi uomini della Guardia di Finanza. Durante il suo intervento, riporta un articolo del 'Giornale di Sicilia', la comandante di origine tedesca si è difesa dall'accusa di aver provocato l'incidente con la motovedetta dei finanzieri. Più specificatamente, rispondendo al gip Alessandra Vella la Rackete ha affermato di non aver voluto colpire volontariamente l'imbarcazione della Finanza. Inoltre, la giovane capitana ha detto che era convinta che gli stessi finanzieri si sarebbero spostati quando si è trovata l'imbarcazione davanti.

La decisione del procuratore e la solidarietà nei confronti della capitana

Durante il processo, il procuratore della Repubblica di Agrigento ha spiegato le cause dell'arresto della comandante della Sea Watch 3. Entrando nei dettagli e stando al già citato articolo del Giornale della Sicilia, il procuratore Luigi Patronaggio ha sostenuto che Carola non ha agito per "stato di necessità".

Oltre a ciò, Patronaggio ha affermato che si è arrivati all'arresto in quanto la Sea Watch non sarebbe stata obbligata allo sbarco tramite la violazione dell'alt imposto dalla Guardia di Finanza. Intanto, come riporta il Fatto Quotidiano, l'arrivo di Carola a Porto Empedocle era stato accolto da diversi sostenitori della comandante dell'imbarcazione olandese dell'organizzazione umanitaria non governativa.

Più specificatamente, a portare solidarietà alla Rackete vi erano diverse persone comuni e associazioni che si occupano dei diritti dei migranti e dei diritti civili in generale. Durante la 'manifestazione di solidarietà' sono stati esposti alcuni striscioni contenenti il nome della capitana e il disegno di un grande cuore rosso. Inoltre, l'attivista della nota associazione ambientalista 'Legambiente' Claudia Casa ha esposto uno striscione contenente delle frasi che sostenevano che il salvataggio delle vite non deve costituire reato.