Sì è tolto la vita in carcere il 66enne Jeffrey Epstein. L'uomo, di professione finanziere e vicino alla famiglia Clinton, era giunto alle cronache 13 anni fa per lo scandalo che riguardava un giro di ragazze minorenni che sarebbero state 'mercificate' per dilettare lo stesso Epstein e un giro di amici, molti dei quali politici e multimilionari.

Proprio per le sue presunte amicizie con uomini di potere e per il 'traffico' di giovanissime, che dovevano intrattenere gli stessi, sono molti i dubbi che girano intono a questo presunto suicidio e tante persone ipotizzano che dietro la sua morte possano esserci interessi più grandi e segreti che dovevano essere mantenuti tali.

Per questi e altri motivi, l'FBI ha dichiarato che sarà aperta un'indagine e il ministro della Giustizia americano, William Barr, ha detto che questa morte "solleva troppe domande alle quali bisogna dare una risposta". Di ugual parere il sindaco di New York, che ha definito questa vicenda come "una morte conveniente".

Anche se i fatti di cui era imputato risalivano a più di una decade fa, sono stati riportati alla luce ed hanno avuto una svolta rilevante solo col sorgere del movimento #MeToo. Le carte giudiziarie che riguardano l'ex finanziere sono state quindi desecretate di recente. Si tratta di più di duemila pagine e raccontano di molestie e mercificazione di ragazze minorenni a partire dal lontano 2001.

Ma ci è voluto il #MeToo per sbloccare la situazione e far arrestare, nel luglio di quest'anno, il ricco finanziere.

Epstein, sorvegliato speciale

L'America intera si domanda quindi come sia stato possibile che l'uomo si sia tolto la vita in cella, essendo sottoposto ad un regime di stretta sorveglianza che prevedeva un controllo ogni trenta minuti da parte delle guardie carcerarie.

Pare che questa procedura non sia stata applicata nonostante il recente tentativo di suicidio di Epstein e che nessuno vigilasse su di lui. Il suo corpo è stato quindi ritrovato privo di vita sabato scorso intorno alle 6.30 del mattino, in un penitenziario poco distante da Ground Zero, il Metropolitan Correctional Center. Si vocifera che Epstein fosse stato aggredito e chiamato 'pedofilio' da qualcuno all'interno del carcere e anche per questo motivo era stata ritenuta più sicura la procedura di sorveglianza speciale.

Jeffrey Epstein, le testimonianze delle minorenni molestate

Molte le testimonianze delle ragazze allora minorenni coinvolte nello scandalo Epstein. Le loro dichiarazioni, riportate in migliaia di pagine giudiziarie, sono infine giunte alla luce con tutti i dettagli scabrosi e imbarazzanti.

Ottanta ragazze hanno dichiarato di essere state molestate da Epstein solo dal 2001 al 2006, otto delle quali hanno accettato di farsi intervistare, le altre hanno preferito rilasciare la loro testimonianza tramite un video. La dinamica di questi racconti sembrerebbe seguire una sorta di raccapricciante copione: le ragazzine arrivavano nella dimora di Palm Beach, dove venivano portate in camera da letto, invitate a spogliarsi nude e massaggiarlo.

Da qui, senza entrare in dettagli morbosi, il finanziere si spingeva fin dove gli era concesso dalle giovanissime donne che erano per lo più adescate in ambienti molto poveri o addirittura da orfanotrofi. Questi e altri dati sono stati raccolti in una inchiesta molto dettagliata del Miami Herald.

Una delle ragazze ai tempi abusata, tale Virginia Robert , si è definita trattata come "una schiava del sesso" quando aveva solo 14 anni. Sembrerebbe che a capo di Jeffrey Epstein, aiutato dalla sua assistente, ci fosse una vera e propria 'organizzazione' che procurava ragazzine a uomini potenti, politici e uomini d'affari. Un'altra testimone, Virginia Roberts Giuffre, che oggi ha 36 anni, ha raccontato che Epstein voleva che lei seducesse molti uomini importanti per poter carpire le loro 'perversioni' e poterle usare come ricatto. La giovane donna nel 2016 dichiarò anche di aver incontrato Clinton e Trump, ma disse che con loro, né lei né le altre ragazze avevano mai avuto rapporti di natura intima.