Gli investigatori ormai non hanno più dubbi: il 31enne Giuseppe Giordano è stato ucciso da una persona che al momento non è stata ancora identificata. Il delitto, che si è consumato il 7 settembre scorso ad Ascoli Satriano, ha sconvolto la Puglia: la vittima è stata trovata in un capannone andato a fuoco in contrada San Carlo e sul suo corpo c'erano gravi ustioni in quanto sarebbe andato parzialmente a fuoco. Il killer prima avrebbe sparato alcuni colpi d'arma da fuoco nei confronti del 31enne, poi ha incendiato la sua auto, una Alfa 147. Da qui le fiamme si sono propagate all'interno dell'immobile.
Gli investigatori temono che Giordano conoscesse benissimo il suo aguzzino e che quest'ultimo, proprio perché la vittima si fidava di lui, gli avrebbe teso una trappola.
Delitto non legato alla criminalità organizzata
Al momento si attende l'autopsia sul corpo esanime dell'uomo, questo per meglio chiarire le circostanze del suo decesso. Quello che è certo, come spiegato sin da subito da chi indaga, è che il delitto non è maturato in seno alla criminalità organizzata locale: la vittima non era legata infatti a nessun clan mafioso ed era noto alle Forze dell'Ordine soltanto per piccoli reati legati al patrimonio. L'uomo lavorava come operaio manutentore presso una ditta che opera per conto delle Ferrovie dello Stato.
Durante la giornata di sabato scorso a dare l'allarme sarebbe stata la moglie dell'uomo, che ormai da diverso tempo non riusciva a rintracciarlo al telefono. Immediatamente i carabinieri si sono messi alla ricerca dell'uomo, per poi trovarlo senza vita nel corso della mattinata, proprio poco dopo l'allarme lanciato dalla sua consorte.
Si ricostruiscono le ultime ore della vittima
I militari dell'Arma stanno attentamente ricostruendo le ultime ore del Giordano. Come già detto, all'uomo potrebbe essere stata tesa una trappola da qualcuno che conosceva molto bene. Per questo i carabinieri attendono i tabulati telefonici, da cui potrebbero emergere ulteriori particolari utili alle indagini.
Al vaglio i filmati ripresi dalle telecamere di sicurezza del centro di Ascoli Satriano: il 31enne avrebbe attraversato infatti le vie della cittadina pugliese prima di raggiungere quell'immobile abbandonato in campagna. Gli inquirenti hanno provveduto già ad ascoltare parenti e conoscenti della vittima, questo in modo da indagare ulteriormente intorno alla sua vita privata. A segnalare l'incendio nel capannone sono state alcune persone che hanno visto la coltre di fumo fuoriuscire dal suo interno. Attualmente la salma del soggetto si trova presso gli Ospedali Riuniti di Foggia.