La Squadra Mobile di Ancona, in collaborazione con i colleghi di altre città italiane, ha eseguito nella prima mattina di martedì 1 ottobre un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cinque persone, tutte accusate, a vario titolo, di sfruttamento e induzione alla prostituzione. In totale sono sei le persone finite nel registro degli indagati. I soggetti, tutti di nazionalità italiana, avrebbero costretto diverse donne a lavorare in quelli che venivano definiti dei centri massaggi, ma in realtà erano dei veri e propri immobili a luci rosse.

Le vittime venivano adescate su internet con degli annunci di lavoro farsa, che promettevano alle ragazze un lavoro a tempo indeterminato. Queste poi venivano istruite sul come dovevano comportarsi all'interno degli immobili. Sono stati nove gli immobili posti sotto sequestro, sia nello stesso capoluogo marchigiano ma anche a San Benedetto del Tronto e addirittura in Emilia, nella provincia di Mantova e in Puglia, precisamente a Curtatone e Barletta.

Complessa operazione di polizia

Secondo quanto riferisce la testata giornalistica locale online Ancona Today, l'inchiesta posta in essere dagli investigatori, su richiesta della locale Procura, è stata abbastanza lunga e delicata: la stessa è cominciata infatti nell'anno 2017.

A capo del sodalizio ci sarebbe stata una coppia di origini pugliesi. Erano costoro, un uomo e una donna, che avrebbero gestito il tutto. Per motivi di privacy le generalità delle persone fermate e in generale degli indagati non sono state rese note. Si deve precisare che la sesta persona è indagata a piede libero. Al momento sono poche le indiscrezioni che giungono dagli inquirenti: quello che è dato sapere è che in carcere è finito un 40enne di origini pugliesi, come già detto, mentre la moglie è stata posta in regime di arresti domiciliari.

Si indaga a 360 gradi

Il lavoro degli investigatori non è assolutamente finito, ma gli stessi vogliono comunque andare fino in fondo a questa vicenda. Sicuramente nelle prossime ore, o al massimo nei prossimi giorni, si potranno conoscere ulteriori particolari su quanto accaduto ad Ancona e in altre regioni italiane. Colpiti dalla misura di sequestro giudiziario anche alcuni immobili situati a Faenza (Ravenna) e San Giovanni Marignano, nel riminese.

L'operazione è stata denominata con il termine indiano Vishudda, che nella tradizione tantrica indù indica il quinto chackra che sarebbe situato all'altezza della gola. Si resta quindi in attesa di ulteriori informazioni che verranno date dagli stessi investigatori, non appena questi abbiano chiarito i fatti ed accertato le reali responsabilità degli indagati.