L’incubo di Nassirya ha rischiato di tornare prepotentemente nella mattinata di domenica 10 novembre, quando un gruppo di militari italiani in missione in Iraq è stato vittima di un attentato, probabilmente ad opera dell’Isis. Tre di loro sono in gravi condizioni anche se non sarebbero in pericolo di vita, uno di loro ha perso una gamba.

Resi noti i nomi dei soldati italiani rimasti coinvolti nell’attentato

Intanto sono stati resi pubblici i nomi dei militari vittime dell’attentato. Si tratta di Marco Pisani, Paolo Piseddu, Andrea Quarto, Emanuele Valenza e Michele Tedesco.

Gli uomini sono attualmente ricoverati presso un ospedale delle forze armate alleate e non sarebbero in pericolo di vita, anche se le condizioni di tre di loro permangono serie. In particolare i medici hanno dovuto amputare la gamba ad uno dei feriti, mentre un altro di loro avrebbe riportato gravi lesioni ad un piede.

In parte la dinamica del fatto resta ancora da accertare, ma sembra ormai appurato che il gruppo fosse di ritorno da una missione riuscita quando un ordigno nascosto sotto terra è esploso ferendo i nostri militari. Resta ancora sconosciuto, invece, l’esatto luogo dell’attentato. Nelle prime ore, infatti, si era diffusa la notizia che tutto fosse avvenuto a Kirkuk, ma non vi sono, in realtà, conferme in merito.

I militari italiani rimasti feriti verranno riportati in Italia appena possibile, mentre la procura di Roma indaga per attentato con finalità di terrorismo e lesioni gravissime. Tra soli due giorni, il 13 novembre, ricorre l’anniversario della strage di Nassirya, avvenuta 16 anni fa.

I precedenti: la strage di Nassirya

Il 13 novembre del 2003 un camion imbottito di esplosivo si schianta volontariamente contro la caserma dei militari italiani a Nassirya, che erano sul posto dal giugno di quell’anno.

Restano uccise così 19 persone, di 12 carabinieri e 5 soldati. Le vittime furono Enzo Fregosi, Giovanni Cavallaro, Alfonso Trincone, Alfio Ragazzi, Massimiliano Bruno, Daniele Ghione, Filippo Merlino, Giuseppe Coletta, Ivan Ghitti, Domenico Intravaia, Horatio Maiorana, Andrea Filippa, Massimo Ficuciello, Silvio Olla, Emanuele Ferraro, Alessandro Carrisi e Pietro Petrucci.

L’esplosione ha sventrato la palazzina dove risiedevano i militari e danneggiato un palazzo vicino. Secondo quanto accertato dalle indagini il camion avrebbe sfondato il posto di blocco posto all’entrata della caserma e quindi facilmente neutralizzato i militari posti di guardia, aprendo il fuoco su di loro. Si è trattato di una delle più gravi stragi contro italiani in missione all’estero.