Nella mattinata di questa domenica 10 novembre c'è stato un attentato esplosivo in Iraq contro militari italiani di ritorno da una missione nei pressi di Kirkuk: cinque i feriti, di cui tre in gravi condizioni, ma nessuno sarebbe in pericolo di vita. La notizia è stata diffusa direttamente da fonti del Ministero della Difesa, allertata dal Capo di Stato maggiore Enzo Vecciarelli.

Cinque soldati italiani feriti in Iraq

Un ordigno rudimentale è esploso proprio quando il convoglio degli italiani stava rientrando alla base, dopo una delle tante operazioni svolte in questi giorni per appoggiare le milizie irachene impegnate nella lotta contro l'Isis.

La task force 44, che compie in Iraq missioni denominate in gergo militare "mentoring and training", fa parte di un team più ampio composto da diverse forze speciali italiane, infatti sono più di mille i soldati che in questo periodo sono presenti su quel territorio.

I cinque militari italiani feriti sono stati trasportati subito all'ospedale con un elicottero della loro squadra, due di loro hanno ferite lievi, mentre tre sono interessati da gravi lesioni: uno ha subito già l'amputazione di parti delle gambe, il secondo ha delle lesioni interne con emorragie, il terzo è stato colpito dall'esplosione a un piede.

Due dei feriti appartengono al nono reggimento d'assalto dei paracadutisti, gli altri tre al Gruppo operativo incursori e tutti partecipavano alla missione "Prima Parthica", che in ogni caso sta continuando senza alcuna sosta, anche dopo questo terribile attentato.

L'esplosivo era nascosto sotto il terreno, impossibile quindi qualunque prevenzione da parte dei nostri soldati, "In quelle situazioni non esiste una contromisura che garantisca la sicurezza assoluta", ha dichiarato il Generale Marco Bartolini, ex Comandante della Folgore ed ex Capo delle Forze Speciali Italiane.

L'attentato ha avuto luogo intorno alle 11:00 di questa mattina, ora locale, proprio quando mancano due giorni dall'anniversario della strage di Nassirya, che nel novembre 2003 segnò un colpo davvero profondo al cuore dell'esercito italiano, furono infatti 28 i morti di quella strage, dei quali 19 italiani e 9 iracheni.

Il ruolo dei soldati italiani in Iraq è ancora importante

Non sono giorni tranquilli in Iraq, infatti si svolgono frequenti manifestazioni e scioperi, soprattutto a Bagdad, dove i tumulti si sono trasformati in diversi scontri con la polizia locale, costretta all'uso di gas lacrimogeni; i manifestanti chiedono che si faccia piazza pulita di tutti i politici e che si consenta alla popolazione di eleggere i propri rappresentanti.

La missione della quale fanno parte i soldati italiani che sono stati feriti oggi, "Prima Parthica", vede la partecipazione di ben 79 paesi e 5 organizzazioni internazionali; gli italiani sono 1100, con il sussidio di 350 mezzi di trasporto a terra e 12 di trasporto aereo.

I nostri soldati sono impegnati sia in attività di addestramento, come quella dei soldati feriti, la "mentoring and training", sia in attività di ricognizione, anche con i droni. Tutte le forze presenti in Iraq stanno operando in base a precise risoluzioni dell'Onu.