Giovedì scorso si era recata presso i carabinieri di Ventimiglia, città dove risiede, per denunciare la scomparsa del fratello, temendo seriamente che gli fosse accaduto qualcosa di brutto. Invece la sorella di Alessandro Grasso – un imprenditore nel settore dell’arredamento che vive a Cinisello Balsamo, alle porte di Milano – ha scoperto che l’uomo era finito in prigione a Nizza con gravi accuse di violenza carnale e tortura ai danni di un’amica che abita in Costa Azzurra. Una vicenda non del tutto chiara, con diversi punti ancora da verificare.

A quanto pare. la polizia francese ha letteralmente salvato l’uomo dal tentativo di linciaggio da parte dei conoscenti della donna. Le stesse persone avrebbero ripetutamente minacciato di morte il presunto stupratore sui suoi profili social.

Le presunte violenze durante una festa

Secondo quanto scrive Il Corriere della Sera, tutto sarebbe cominciato domenica 10 novembre, quando una donna è arrivata dalla Francia fino a Ventimiglia per far visita alla sorella di Grasso. Questa signora le avrebbe raccontato di un episodio avvenuto poco tempo prima: l’imprenditore aveva partecipato con un’amica ad una festa a Nizza. Nel corso della serata i due avrebbero consumato un rapporto, al termine del quale la presunta vittima sarebbe stata ricoverata con ferite compatibili con una violenza carnale ed altre lesioni sul resto del corpo.

La sorella ha immediatamente avvisato il 52enne che si è detto incredulo ed ha deciso di tornare subito in Costa Azzurra per cercare di comprendere meglio cosa fosse realmente accaduto. Grasso si è recato anche in ospedale, al capezzale della donna che l’accusava: lì è stato riconosciuto da alcuni conoscenti della paziente che l’hanno aggredito.

Solo il tempestivo intervento della polizia locale ha evitato il peggio.

Gli inquirenti francesi seguono tutte le piste

La sorella di Alessandro Grasso ha continuato per quattro giorni a telefonargli ed a scrivergli messaggi, non ricevendo mai risposta perché il telefonino era stato sequestrato dai gendarmi. Così, temendo perfino che l’imprenditore fosse stato ucciso, giovedì scorso si è decisa a sporgere denuncia ai carabinieri.

Ora il caso è seguito dagli avvocati Sophie Jonquet e Alexandro Maria Tirelli, esperti di diritto penale internazionale, che esprimono molti dubbi sulla vicenda, visto l’ambiente torbido in cui è maturata. La polizia francese, dal canto suo, al momento non trascura nessuna ipotesi sull’accaduto. Potrebbe essersi trattato un gioco sadomaso ad un certo punto sfuggito di mano, durante il quale la donna potrebbe aver chiesto invano di interrompere il rapporto. Ma, vista la condotta irreprensibile dell’imprenditore fino ad oggi, non si escludono altre piste: il 52enne potrebbe anche essere caduto in una trappola per incastrarlo. Infine, gli inquirenti indagano anche sulle amicizie, non proprio raccomandabili, della donna: si tratta delle stesse persone che sui social continuano a minacciare Grasso, addirittura alludendo ad una possibile vendetta nei suoi confronti in carcere.