Continuano serrate le indagini dei carabinieri intorno all'omicidio di Luca Sacchi, il giovane di 24 anni ucciso al rione Appio Latino di Roma il 23 ottobre scorso nel corso di una sparatoria. La prima ipotesi che gli inquirenti hanno preso in considerazione è stata quella di una rapina finita male anche perché, in un primo momento, la ragazza di Luca, Anastasyia Kylemnyk, ha dichiarato appunto che i due fossero stati aggrediti proprio all'esterno del locale da due persone sconosciute. Con il passare del tempo, però, questa ipotesi sembra vacillare sempre di più e gli inquirenti temono che la tragedia sia avvenuta per motivi legati alla droga, molto probabilmente allo spaccio di marijuana.

Forse la comitiva di cui faceva parte anche il 24enne sarebbe stata autrice di un raggiro ai danni di alcuni grossisti che spacciano stupefacenti e che frequentano il locale dove la coppia era diretta. Nelle ultime ore però gli inquirenti hanno approfondito ancora di più la posizione della Kylemnyk e, da quello che si apprende, pare che la giovane non fosse con il suo ragazzo al momento in cui quest'ultimo è stato ucciso.

La sua posizione potrebbe aggravarsi

A questo punto non si esclude che la posizione di Anastasiya potrebbe aggravarsi già nel corso di questa settimana. Proprio negli scorsi giorni il padre di Luca Sacchi, ancora distrutto dal dolore così come tutta la sua famiglia, ha fatto un appello proprio all'ex compagna del giovane a cui ha consigliato di dire tutta la verità.

Per il delitto sono accusati Valerio Del Grosso, un pasticcere 21enne, ritenuto esecutore materiale del delitto e Paolo Pirino, ritenuto il suo complice. Sempre negli scorsi giorni le Forze dell'Ordine hanno riferito che nello zaino portato in spalla da Anastasiya (di cui sarebbe stata derubata) c'erano circa 60 mila euro: tale denaro forse doveva servire per acquistare una partita di droga.

Di questi soldi si è persa completamente traccia.

Capi clan senza scrupoli

Secondo quanto riferisce la testata giornalistica online, Leggo, pare che Luca stesso fosse all'oscuro dei traffici illeciti in cui sarebbero stati immischiati Pirino e la sua compagna. Certo, su questi particolari si farà chiarezza sicuramente nei prossimi giorni, o al massimo nelle prossime settimane.

La famiglia Sacchi ha sempre negato con forza che il loro ragazzo fosse coinvolto in qualche assurdo giro di spaccio di stupefacenti, anche perché la vittima era uno sportivo e faceva il personal trainer. Inoltre, alcuni capi clan senza alcuno scrupolo di coscienza avrebbero armato proprio la mano di Del Grosso con un revolver 357 magnum, l'arma appunto con la quale sarebbe stato colpito il povero ragazzo.