A Sava, in provincia di Taranto, è stata sgominata una baby gang che vessava un uomo di 61 anni. I soggetti arrestati sono venti, di cui dodici minorenni. La vittima è affetta da disagi psichici e vive in una situazione di emarginazione, continuamente vessato dalle estorsioni e le violenze dei giovani malviventi che erano arrivati a minacciare l'uomo anche con una pistola.

In provincia di Taranto ancora un caso di vittima di baby gang: si tratta di un disabile di 61 anni

All'alba di martedì 12 novembre sono stati tratti in arresto venti elementi di una banda accusati di diversi reati: rapina, furto aggravato, detenzione illegale di arma da sparo e atti persecutori nei confronti di un uomo di 61 anni affetto da disagio psichico.

Le modalità della banda ricordano quelle della baby gang di Manduria e del caso di Antonio Stano, anch'egli vessato per un lungo periodo e che purtroppo ha perso la vita in seguito agli stenti e allo stato di abbandono. Anche la banda di Sava usava filmare la vittima delle bravate, vittima a cui veniva anche estorto del denaro: al sessantunenne venivano chiesti dai 50 ai 100 euro, come una sorta di pizzo ,e molti spesso i ragazzini agivano minacciandolo con un'arma da fuoco e mettendo a soqquadro l'abitazione alla ricerca di oggetti di valore. La vittima percepisce una pensione di invalidità di 500 euro al mese e per molti ragazzini del posto era diventato un modo semplice per procurarsi denaro facilmente.

La triste vicenda è venuta a galla in seguito ad un incendio accaduto presso l'abitazione della vittima, l'8 giugno scorso. In quella occasione, l'uomo ha dichiarato ai carabinieri e ai vigili del fuoco che si era trattato di un incidente causato da alcuni documenti che voleva distruggere.

Catturata baby gang a Sava: le indagini sono scattate dopo un incendio a casa della vittima

Durante il sopralluogo, però, i militari hanno notato alcuni particolari che non coincidevano con la versione del 61enne: c'erano consistenti cumuli di rifiuti di plastica e cartacce che facevano pensare ad un incendio doloso. In seguito alle indagini portate avanti dai carabinieri e dopo diverse insistenze, la vittima ha ammesso di essere bersaglio di varie estorsioni da parte di alcuni giovani del posto.

In seguito a osservazioni, pedinamenti e intercettazioni, i militari hanno individuato i responsabili. Dei maggiorenni, cinque sono stati trasferiti in carcere: hanno tutti dei precedenti penali.

Dalle indagini dei carabinieri è emerso, inoltre, che alcuni componenti della banda che vessava il 61enne avevano commesso anche atti di bullismo contro un 84enne che era stato spinto dalla sua bicicletta senza alcun motivo. Il Procuratore di Taranto, Carlo Capristo, in conferenza stampa ha parlato di un caso sconcertante. Tra i dodici minori indagati, tre hanno meno di quattordici anni. La parte offesa era stata presa di mira sia per il suo deficit psichico che per il suo orientamento sessuale. Come dichiarato dal Procuratore, la vittima aveva due familiari nel luogo, ma viveva in uno stato di preoccupante abbandono.