La Rete Europea per il Diritto di Dissenso riporta quotidianamente notizie di soprusi e di maltrattamenti nei confronti dei cittadini cileni che stanno protestando ormai da diversi giorni; le proteste sono iniziate il 19 ottobre, con una motivazione quasi irrilevante, l'aumento del costo degli autobus, ma si trattava evidentemente della goccia che ha fatto traboccare il vaso. Sono milioni i cittadini che ogni giorno scendono nelle strade di Santiago e nelle principali città del paese per protestare contro l'azione del Governo Pinera. Il Presidente ha rassicurato gli organismi di vigilanza internazionali, dichiarando che la situazione è sotto controllo e che si stanno risolvendo le questioni in discussione dai cittadini.

Cile, la Rete Europea per il Diritto al Dissenso riferisce di gravi violazioni di diritti umani

In effetti, allo scopo di "tenere aperto il dialogo con i cittadini", secondo il Presidente, sono stati adottati diversi provvedimenti che vanno in direzione di un miglioramento del benessere della popolazione, soprattutto quella più indigente, che in Cile è molto numerosa; la creazione di un salario minimo di 350 pesos, che in Italia sarebbero 430 euro, il contrasto all'aumento del costo dell'energia elettrica, l'incremento del 20% della pensione minima di base, ed il sostegno delle misure previdenziali che riguarderanno gli anziani invalidi e la classe media dei lavoratori. Inoltre il Governo Pinera intende ridurre il numero dei Parlamentari e persino il loro stipendio.

Dallo scorso sabato 26 ottobre, il Presidente ha revocato lo stato di emergenza, almeno ha dichiarato di averlo fatto, rendendo così, a suo dire, più semplice il dialogo con i cittadini ed evitando gli scontri.

Purtroppo però, dalle voci che si levano dalle tante associazioni nel Cile e nel resto del mondo, sembra che gli scontri stiano invece continuando ferocemente, ad oggi ci sono state ben 840 denunce penali per violenza istituzionale, e tra queste ce ne sono 83 riguardanti lesioni gravi, omicidi, e tentati omicidi.

I casi di persone morte in circostanze da chiarire invece, secondo lo Stato, sono solo 23, ma anche se fossero "soltanto" queste, in ogni caso si tratta di qualcosa di spaventoso, nel nostro tempo.

La Rete Europea per il Diritto al Dissenso racconta di gravi violazioni di diritti umani: bambini e bambine costrette all'isolamento senza cibo né acqua e senza poter parlare con le proprie famiglie, persone costrette a restare nude dentro le celle, torture, abusi sessuali, omicidi e "desaparecidos", persone che spariscono senza un motivo apparente, detenuti crocifissi sulle antenne delle stazioni di polizia.

Il funerale di José, la vittima numero tredici, torturato e sodomizzato fino a morire, ha visto l'intervento dell'Orchestra di Santiago del Cile; i cileni sono scesi in piazza numerosissimi, si parla di un milione di persone, ed hanno cantato tutti insieme una famosa canzone degli Inti Illimani "El pueblo unido, jamás será vencido!", ossia "Il popolo unito non verrà mai sconfitto". Le loro voci stanno scuotendo tutto il pianeta.