L'Albania è ancora ferita da quanto successo martedì scorso 26 novembre, quando una scossa di Terremoto di 6,5 sulla scala Richter ha colpito il Paese, facendo tremare anche l'Italia e provocando ben 50 vittime. La città che è stata colpita maggiormente è Durazzo: qui infatti, come si ricorderà, sono crollati cinque edifici, in particolare due hotel situati sul lungomare Sud di Golem, il Villa Palma e Miramare, e altre tre palazzine in cui vivevano numerose famiglie.

Molte persone sono rimaste sepolte sotto le macerie e fortunatamente gli hotel non era molto pieni, essendo nella stagione invernale, altrimenti il bilancio sarebbe stato ancora più drammatico.

Nelle scorse ore la tv albanese Top Channel ha intervistato Valbona Sako, ormai ex sindaca di Durazzo, la quale è stata costretta a dimettersi subito dopo le dichiarazioni rilasciate. La donna, in diretta, ha riferito che alla fine bisogna comunque essere "contenti" per aver avuto solo 50 morti, e che i terremotati sono stati trasferiti in strutture a cinque stelle, quindi di lusso. Intorno a lei si sono scatenate subito moltissime polemiche con la popolazione che non ha preso affatto bene queste parole.

Sako eletta solo quattro mesi fa

Valbona Sako è stata eletta come sindaco di Durazzo solo quattro mesi fa. Un mandato quindi durato davvero molto poco. La donna, subito dopo le sue dimissioni, ha dichiarato che non voleva assolutamente pronunciare queste parole e che voleva solo dire che il bilancio avrebbe potuto essere peggiore.

La Sako si è augurata che la gente, un giorno, capisca la sue reali intenzioni.

Valbona ha anche detto che in questi ultimi giorni ha dovuto subire uno stress considerevole, e anche per questo ha deciso di dimettersi da primo cittadino. Che i cittadini siano stati trasferiti in strutture di lusso lo ha confermato anche il premier Edi Rama, colpito in prima persona dal dramma: suo figlio ha perso un'amica proprio durante il terremoto.

Terremoto in Albania: sono circa duemila le persone ferite

Le persone rimaste ferite durante il sisma sono circa 2 mila, stando a quanto confermato negli scorsi giorni dagli organi governativi albanesi. Ai soccorsi hanno partecipato attivamente anche i Vigili del Fuoco italiani, che hanno recuperato molte delle vittime rimaste sotto le macerie, come una mamma e i suoi tre figli piccoli rimasti abbracciati nel letto e trovati senza vita.

I pompieri, secondo un reportage pubblicato da Il Fatto Quotidiano, hanno avuto anche difficoltà ad operare in quanto di molti edifici mancavano le mappe catastali. Molte strutture nel "Paese delle Aquile" risultano infatti mai terminate o addirittura abusive: tutto ciò, unito all'imperante corruzione che regna in tutta la nazione, rappresenta uno dei tanti ostacoli all'ingresso dell'Albania nell'Unione Europea.