Si davano la mano Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, amiche e compagne di classe 16enni. Sotto la pioggia, trascorsa la mezzanotte di sabato, stavano attraversando in tutta fretta Corso Francia, arteria di Roma Nord, all'altezza di via Flaminia. Il semaforo era rosso per loro e verde per le auto: sono state travolte da un Suv Renault Koleos guidato da un 20enne, Pietro Genovese, figlio del noto regista Paolo. Le giovani sono state violentemente sbalzate per molti metri e sono morte sul colpo.
Tragedia di Corso Francia, la ricostruzione: incerti dinamica e punto d'impatto
Le vacanze di Natale erano appena cominciate: il sabato prenatalizio, l'ultimo giorno della loro giovanissima vita, Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, amiche e compagne di banco al liceo linguistico De Sanctis, l'avevano trascorso con i fidanzatini e i compagni di classe. Una pizza e il gelato a Ponte Milvio, centro della movida a Roma Nord, ma si era fatto tardi. Dovevano rientrare a casa al Fleming, una decina di minuti a piedi. Per farlo hanno attraversato Corso Francia, strada a due carreggiate di tre corsie ciascuna, divise solo da un piccolo marciapiede spartitraffico. Per i residenti, di fatto un'autostrada urbana con auto che sfrecciano, specie di notte, anche a semaforo rosso.
Sono state travolte e uccise. Mentre un'auto che viaggiava sulla corsia centrale era riuscita a fermarsi al passaggio delle ragazze, la Renault Koleos guidata da Genovese, arrivata a velocità sostenuta, invece non le avrebbe viste travolgendole e facendole volare a parecchi metri di distanza. Nella zona pare non ci siano telecamere utili.
Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, secondo un 16enne a bordo di una microcar ferma, considerato un testimone chiave, avrebbero attraversato sulle strisce pedonali ma con il rosso per i pedoni. Secondo un'altra ricostruzione, avrebbero tentato di attraversare scavalcando un guardrail passando sotto la rampa dell'Olimpica, dove è stato ritrovato il corpo di una delle due, Gaia.
All'arrivo sul posto, i soccorritori non hanno potuto fare altro che coprire i corpi straziati con dei teli bianchi. Le due sarebbero state urtate dal passaggio successivo di altre auto, ma sarà l'autopsia a stabilirlo.
L'investitore si è fermato: sotto choc, è accusato di omicidio stradale. Rischia l'arresto e fino ai 18 anni di carcere dal momento che le vittime sono due. Dopo essere stato portato in ospedale per accertamenti, è risultato positivo ai test alcolemici e tossicologici, ma gli inquirenti invitano alla cautela in attesa di fare altri accertamenti per precisare quantitativi e sostanze assunte.
Il ragazzo era stato segnalato alla Prefettura per uso di stupefacenti quando era minorenne.
Oltre all'auto, evidentemente danneggiata dopo il tremendo impatto, al ragazzo è stato sequestrato il cellulare per verificare se fosse al telefono mentre era alla guida. Il padre, Paolo Genovese, ha detto che il dolore per Gaia e Camilla e per i loro genitori è insopportabile. "Siamo una famiglia distrutta. È una tragedia immensa che ci porteremo dentro per sempre". Secondo un dossier della Polizia Locale, quest'anno a Roma ci sono state 124 vittime della strada, in prevalenza pedoni.
Le vittime e i loro familiari
Camilla e Gaia, amiche per la pelle.Timida e riservata la prima, solare e allegra la seconda. Per tutto il giorno, decine di ragazzi sono giunti sul luogo dell'incidente per lasciare fiori.
Sul sito della scuola è stato pubblicato un messaggio di cordoglio e la sindaca Virginia Raggi in un tweet ha scritto che "È inaccettabile morire così, aspettiamo che si faccia chiarezza, ma guidare in modo responsabile è un dovere". "Forse è il karma della famiglia, due incidenti così": ha spiegato in tal modo la tragedia Edward Von Freymann, origini finlandesi, papà di Gaia: carabiniere in congedo e ora intermediario assicurativo, ha dovuto riconoscere la figlia. Otto anni fa, Edward ha perso l'uso delle gambe dopo un incidente in moto. Un evento che aveva sconvolto la vita di Gaia, figlia di genitori separati, che era riuscita comunque a farsi forza. Gaia aveva la valigia già pronta: sarebbe dovuta partire con la mamma per un viaggio in Europa.
L'altra amica, Camilla Romagnoli, amava viaggiare e sognava una vita in giro per il mondo: per questo aveva scelto il liceo linguistico. La mamma Cristina sabato a mezzanotte le aveva inviato un sms perché era tardi: lei le aveva risposto dieci minuti dopo che stava tornando a casa. Poi il silenzio: allora Cristina aveva chiamato l'altra figlia più grande, Giorgia, anche lei in zona che l'aveva allertata di un incidente a Corso Francia. Cristina era andata a controllare scoprendo così, da sola, della morte della figlia. "Doveva investire me, non lei", ripeteva la mamma stravolta. Come per un oscuro presentimento, uno dei film preferiti di Camilla era 'Prima di domani': una storia di amiche che trascorrono una serata di festa e muoiono in un incidente d'auto.