A Filadelfia (Vibo Valentia), una famiglia ha protestato con il proprietario della pizzeria in cui doveva cenare, perché al tavolo accanto erano seduti alcuni ragazzi con la sindrome di Down. Gli avventori hanno sostenuto di avere la nausea e non poter cenare avendo quei ragazzi accanto: dopo vari insulti hanno abbandonato il locale. Il sindaco di Filadelfia ha condannato il gesto, appoggiato dall'intera comunità, da sempre schierata contro le discriminazioni.

Si lamentano per la presenza di ragazzi Down: non cenano, perché farebbero venire la nausea

La sera dell'antivigilia di Natale è accaduto un fatto piuttosto spiacevole in un ristorante di Filadelfia, un comune situato nella provincia di Vibo Valentia. Un gruppo di ragazzi Down e due accompagnatori si sono recati al locale per trascorrere una serata in compagnia in occasione delle prossime festività. Il loro momento di svago, però, è stato rovinato da uno spiacevole incontro con una famiglia, non del posto, che ha protestato per la loro presenza. I nuovi arrivati hanno iniziato a lamentarsi rumorosamente, sostenendo di non poter cenare accanto a quei ragazzi, perché la loro presenza provocava la nausea.

Inoltre, hanno aggiunto che "A Roma queste cose non accadono". I due accompagnatori dei ragazzi si sono accorti che qualcosa non andava e si sono avvicinati al tavolo dei turisti, per chiedere spiegazioni. La famiglia non ha risposto continuando con gli insulti e ha ribadito che aveva la nausea al pensiero di mangiare vicino ai ragazzi Down, lasciando, poco dopo, il locale.

Il sindaco di Filadelfia e la comunità hanno condannato duramente il gesto

Il responsabile del Club dei ragazzi Filadelfia, Francesco Conidi, ha espresso tutto il suo rammarico per questo episodio che ha offeso i ragazzi ma anche tutta la comunità di Filadelfia, da sempre molto aperta e sensibile nei confronti dell'integrazione.

Conidi ha condiviso via social la spiacevole esperienza, anche per sensibilizzare il prossimo su un argomento che nel 2020 non dovrebbe ancora avere bisogno di essere affrontato. L'indignazione nei confronti del gesto discriminante è arrivata anche da parte del primo cittadino di Filadelfia, Maurizio De Nisi, che ha considerato sconfortante un comportamento come quello della famiglia presente nel locale difendendo "La libertà di cenare con gli amici in tranquillità, senza essere offesi, solo perché si ha la sindrome di Down". Il comune di Filadelfia sta portando avanti un progetto volto all'inserimento dei ragazzi nel mondo del lavoro e tutta la comunità si è sentita profondamente colpita dallo spiacevole episodio.