Manfredi Mattei, figlio di Pietro e Alberica Filo della Torre, ha denunciato la sua preoccupazione sulla pagina Facebook "Sette Colli". L'uomo, 38 anni, teme che l'assassino di sua madre, Manuel Winston Reyes, possa tornare libero. Ci riferiamo al caso del delitto dell'Olgiata, che vide come vittima la nobildonna Alberica Filo della Torre uccisa dal suo domestico originario delle Filippine. Winston venne arrestato solo alcuni anni dopo il misfatto. Come si legge da un recente articolo del 'Secolo d'Italia', Riccardo Corsetto ha ultimamente intervistato il suo ex compagno di scuola dopo la richiesta da parte di quest'ultimo, che ha voluto parlare di suo padre e fare un appello alle massime istituzioni.

Delitto dell'Olgiata: il primo giallo mediatico all'italiana

Riccardo Corsetto è tornato indietro nel tempo, a quando era ancora un bambino. La sua infanzia, normale e serena, all'insegna dell'intrattenimento tipico dei suoi coetanei, venne squarciata dalla notizia di un terribile omicidio ai danni della nobildonna Alberica Filo della Torre. Un vero e proprio giallo mediatico (considerato il primo nel suo genere, almeno nella Cronaca Nera italiana) che diverrà celebre come il delitto dell'Olgiata. Era il 1991.

L'infanzia spezzata di Manfredi

Riccardo era compagno di scuola di Manfredi, figlio di Alberica e del marito Pietro Mattei. Un ragazzino di 9 anni che tutti i giorni saliva sullo scuolabus che avrebbe portato a casa lui ed altri suoi compagni di scuola una volta suonata la campanella.

Secondo quanto riferito dai tg dell'epoca, sarebbe stato proprio il piccolo Manfredi a trovare il corpo senza vita della mamma. Corsetto parla di quel terribile episodio come il suo primo incontro con il male. Per molto tempo avrebbe trascorso notti e sonni agitati.

Papà Pietro: il rapporto con Manfredi

A questo punto, Riccardo Corsetto inizia a parlare di Pietro Mattei, padre di Manfredi.

L'uomo era solito attendere il figlio ogni giorno per accompagnarlo alle 14:15, all'angolo tra la Cassia e la Giustiniana. La sua puntualità era impeccabile: stesso posto e stessa ora ad attendere l'arrivo dello scuolabus. Un uomo robusto il defunto Pietro Mattei ed elegantemente vestito con abiti classici ed un'immancabile cravatta.

L'uomo fu uno dei primi ad essere sospettati per il delitto dell'Olgiata. Corsetto non ci credeva e tutt'ora afferma che il povero Pietro fosse stata una vittima dei magistrati e dello show business. In realtà, come si scoprì, l'omicida di Alberica Filo della Torre non fu il marito, bensì il domestico filippino Manuel Winston Reyes

La denuncia di Manfredi

Manfredi Mattei teme che l'assassino di sua madre, che ha già goduto di diversi permessi premio, possa uscire di galera un giorno o l'altro. A breve all'uomo sarà concessa la libertà condizionale, ovvero, una sospensione della detenzione. Ciò che maggiormente suscita fastidio al 38enne è il fatto che lo stato italiano possa premiare l'omicida di sua madre Alberica.

Le porte del carcere per Winston si aprirono nel 2011. Gli elementi che lo incastrarono furono le tracce biologiche sul lenzuolo avvolto intorno al volto della vittima ed alcune intercettazioni telefoniche. Manfredi ha dichiarato, nel corso dell'intervista a Riccardo Corsetto, come in vita suo papà lottò strenuamente contro la politica e il sistema giudiziario italiano. L'uomo ha dichiarato che da bambino vide spesso il genitore piangere nel suo letto senza la presenza amorevole di sua moglie. Pietro era rimasto da solo a combattere contro tutti. Inizialmente, secondo i magistrati, era lui l'assassino di Alberica. Ma come la storia ci ha insegnato, la realtà era ben diversa.