Ezio Berti, famoso alpinista di San Giovanni Lupatoto, si è spento a 80 anni a causa del Coronavirus. Poco più di un mese fa, aveva perso la moglie Gemma. Era stato venticinque volte sull'Himalaya ed era fondatore del Gam (Gruppo Amici della Montagna).

Addio allo scalatore Ezio Berti: aveva dedicato la sua vita all'alpinismo e un mese fa aveva perso sua moglie

Il Covid-19 continua a mietere vittime. Questa volta a perdere la vita è stato il famoso alpinista veronese Ezio Berti, all'ospedale di Villafranca, dove era stato trasferito dopo un mese di ricovero a Borgo Roma.

L'uomo si trovava già in ospedale quando poco più di un mese fa, il 15 marzo, è venuta a mancare sua moglie Gemma, sempre a causa del terribile virus che sta mettendo in ginocchio ogni parte del mondo. Il Coronavirus aveva colpito anche il figlio minore della coppia, Remo, che fortunatamente si e ripreso dopo aver combattuto in terapia intensiva. La figlia Elisabetta ha raccontato il periodo infernale trascorso dalla sua famiglia quando erano ricoverati padre, madre e figlio, lottando contro il virus, intubati in rianimazione.

La morte di Ezio Berti ha colpito la comunità locale e tutto il mondo sportivo veronese, soprattutto gli amanti dell'alpinismo per cui l'uomo era un esempio da seguire.

Per settimane tutti hanno sperato che Ezio Berti potesse superare anche questa difficile scalata contro il Covid-19, ma l'uomo non ce l'ha fatta. Sui social si ricordano le sue imprese in montagna, ma anche la sua grande umanità. "Non ti dimenticheremo", scrive il Gruppo Alpino Scaligero Verona, "Torneremo a salire se tiri e frequentare rifugi".

A dicembre Ezio Berti era stato in Nepal per una camminata in bassa quota: aveva 80 anni

Ezio Berti si era recato a Kathmandu appena quattro mesi fa, perché voleva vedere ancora una volta quei luoghi che aveva più volte vissuto in passato. L'alpinismo era la sua più grande passione e non lo aveva mai abbandonato, nonostante gli impegni di lavoro al mercato ortofrutticolo.

Malgrado il pacemaker, Berti a 80 anni si era avventurato con uno zaino di 8 kg in spalla a piedi, in trekking a bassa quota per vedere l'Annapurna. Con la sua immancabile macchina fotografica aveva immortalato quei luoghi incantati che amava con una grande passione. Ezio era un alpinista che non amava i riflettori e non aveva sponsor: faceva tutto solo per l'amore che nutriva per la montagna. Lo scalatore veronese era riuscito a raggiungere le vette dell'Himalaya ben venticinque volte ed era il fondatore del Gruppo Amici della Montagna. Inoltre, Ezio Berti aveva ideato la Camminalonga, marcia notturna in cui i camminatori partivano dal paese per raggiungere la vetta del Carega.