Medici in prima linea. E’ proprio il caso di dire. Ed oggi le vittime dei camici bianchi impiegati nella lotta al Covid-19 salgono a 105. A rendere noto l’allungamento del triste elenco dei medici morti sul campo è la Federazione nazionale degli Ordini dei medici che pubblica su un sito listato a lutto l’elenco completo dei morti.

Morti sul campo contro il Covid-19 secondo il giuramento di Ippocrate

Si tratta di professionisti che hanno preso alla lettera il giuramento di Ippocrate, quello che ogni medico si impegna a seguire accedendo alla attività medica.

"Giuro – raccomanda tra le altre cose il giuramento di Ippocrate - di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno .. prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica". "Giuro - stabilisce ancora il giuramento - di prestare assistenza d'urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell'Autorità competente”.

L'11 marzo il primo medico morto da Covid-19: Roberto Stella

Nell’elenco compaiono tra i caduti nel contrasto al Covid-19 molti medici di base, ma anche, primari, infettivologi, anestesisti, pediatri, medici di base. Una lista che annovera anche medici di origine straniera.

Colpito il Nord ma anche il Sud. Il primo medico a morire, non più di un mese fa, l’11 marzo, è stato Roberto Stella, presidente dell’Ordine dei Medici di Varese, Responsabile Area Strategica Formazione FNOMCeO, Presidente nazionale della SNAMID. Gli ultimi cinque caduti sul campo sono: Antonio De Pisapia , Medico di medicina generale e odontoiatra, Massimo Bosio Medico di medicina generale, Francesco Cortesi , Specialista in Chirurgia generale e Oncologia, Giunio Matarazzo Odontoiatra, Emilio Brignole Chirurgo ospedaliero.

Il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chiede unità contro il Covid-19

Dure le parole del Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Filippo Anelli. “La maggior parte - ha detto Anelli - erano medici di medicina generale, mandati a combattere a mani nude contro il virus”i. “La Professione – ha detto ancora Anelli - è unita nel cordoglio, piange i suoi morti.

Vorremmo – ha aggiunto - che lo Stato fosse altrettanto unito - senza divisioni tra il Governo e Regioni, tra Regioni e Comuni, in una leale collaborazione e virtuosa sinergia, nel tutelare i suoi medici, i suoi professionisti della Salute”. Con i medici a morire sul campo nelle corsie degli ospedali anche tanti infermieri. Anche per loro l’elenco delle vittima si allunga di giorno in giorno. Ha sorpreso il mondo la grande dedizione di tutto il personale sanitario italiano. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha sottolineato che l’Italia ha dato la priorità alla salute divenendo un esempio per tutti.