Da Marassi, quartiere di Genova, arriva un'agghiacciante notizia di Cronaca Nera. Una donna di 37 anni, Giulia Stanganini, operaia (ma al momento disoccupata), è ora in stato di fermo con l'accusa di distruzione di cadavere. La giovane, nelle scorse ore, ha confessato ai carabinieri di aver trovato il corpo della mamma, a suo dire morta suicida, e di averlo fatto a pezzi. Sulla vicenda stanno indagando gli investigatori della Squadra Mobile coordinati dal pubblico ministero Sabrina Monteverde.

La confessione della figlia

Cosa sia accaduto, veramente, nell'appartamento di via Bertuccioni a Marassi, al momento, è ancora un giallo.

L'unica cosa certa è che all'alba di ieri, venerdì 24 aprile, Giulia Stanganini si è presentata in Questura, a Genova, affermando, in un primo momento, di aver trovato il corpo della mamma, Loredana Stupazzoni, bidella 63enne, fatto a pezzi.

Gli uomini della Squadra Mobile hanno subito raggiunto il quartiere della bassa val Bisagno per verificare le parole della giovane e si sono trovati di fronte ad una scena da film dell'orrore. Il pm di turno, come da protocollo ha disposto l'autopsia - che verrà effettuata dall'equipe del dottor Francesco Ventura - e ha messo sotto sequestro l'abitazione.

L'operaia, a lungo ascoltata, ha poi ammesso di aver sezionato il corpo della madre, dopo averla rinvenuta senza vita mercoledì mattina.

"Si è impiccata ad una finestra" avrebbe raccontato precisando che l'anziana soffriva di depressione. Giulia ha anche dichiarato di aver agito utilizzando un coltello (non ancora rinvenuto) e "non sentendosi di chiamare nessuno" avrebbe poi pensato di liberarsi dei resti (riposti in sacchetti di plastica e in alcuni secchi).

Il motivo? La donna ha raccontato che il cadavere stava iniziando a decomporsi e che l'odore era insopportabile.

Dalla serata di ieri, venerdì 24 aprile, la 37enne si trova nel carcere di Pontedecimo con l'accusa di soppressione di cadavere. Il suo nome è stato iscritto nel registro degli indagati anche per omicidio. Una formalità necessaria per consentirle di nominare un avvocato ed un consulente.

I rapporti tra madre e figlia erano conflittuali

Al momento, in attesa dei risultati dell'autopsia, gli investigatori della Squadra Mobile, coordinati dal dirigente Stefano Signoretti, stanno cercando di capire se Loredana si è davvero suicidata o se è stata uccisa dalla figlia. Ma, se davvero l'ex bidella si fosse tolta la vita - si domandano gli inquirenti - cosa ha spinto Giulia ad accanirsi sul corpo della madre?

Dopo il divorzio dal marito, la 63enne viveva da da sola, ma con l'inizio del "lockdown" imposto dall'emergenza coronavirus, la figlia (anche lei separata) si era trasferita da lei. Secondo quanto riportato dai vicini la convivenza forzata delle due donne, però, era molto conflittuale.

I litigi erano all'ordine del giorno e le loro urla, spesso, risuonavano per tutto il palazzo.

La 37enne, inoltre, da quanto si è appreso, è reduce da un'enorme tragedia. Lo scorso novembre, infatti, ha perso il figlio di nemmeno 4 anni. Il bimbo era morto in casa, per un arresto cardiaco ed i carabinieri avevano aperto un fascicolo per omicidio colposo. Per superare la perdita, Giulia, aveva intrapreso un percorso terapeutico che, però, non seguiva in maniera regolare. Per chiarire la vicenda e le cause della morte si dovrà attendere l'autopsia sul cadavere della defunta.