Claudia Meini, la 40enne scomparsa da Cascina (in provincia di Pisa) il 23 marzo scorso ancora non si trova. La donna si è allontanata dall'abitazione dei genitori nel tardo pomeriggio, in pigiama e ciabatte. Nonostante le strade deserte per l'emergenza coronavirus (ed i numerosi controlli delle forze dell'ordine) però nessuno l'ha vista. La sua scomparsa, come sottolineato anche dal quotidiano 'La Nazione', ricorda un altro misterioso caso di Cronaca Nera: quello di Roberta Ragusa.
La scomparsa di Claudia Meini
Claudia Meini convive con due ragazze a Pisa e, da qualche settimana, non stava bene.
L'emergenza sanitaria che ha colpito il nostro Paese l'aveva destabilizzata: la giovane, già fragile, era terrorizzata dal Covid-19 e la paura del contagio le impediva anche di prendere l'autobus e di incontrare il figlio piccolo, nato da una precedente relazione.
Come spiegato dalla madre, Graziella Giani, la situazione sarebbe precipitata due settimane fa. All'alba di lunedì 23 marzo, Claudia Meini, senza dire niente alle sue coinquiline, era uscita di casa ed aveva iniziato a vagare, senza una meta, per Pisa. Una pattuglia dei carabinieri, impegnata nei controlli su strada, l'aveva fermata in stato confusionale e l'aveva accompagnata al vicino pronto soccorso. I sanitari, dopo averla stabilizzata, avevano provveduto ad avvertire i genitori.
Mamma Graziella e papà Roby erano quindi andati a prenderla e l'avevano portata nella loro casa di San Casciano, frazione del comune di Cascina. Qui Claudia sembrava essersi tranquillizzata, ma una volta rimasta sola per pochi istanti è uscita dall'abitazione di via Tobagi.
Le ricerche di Claudia Meini
La signora Giani ha visto Claudia allontanarsi, ma non è riuscita a raggiungerla.
Così, dopo averla cercata nei dintorni ha sporto denuncia ai carabinieri. La giovane, occhi azzurri e capelli castani, al momento della scomparsa indossava un giubbino di pile azzurro sopra il pigiama. Ai piedi aveva delle ciabatte rosa.
L'attività investigativa dei carabinieri, coordinati dal pm Fabio Pelosi, si sta muovendo a "tutto campo" e non esclude alcuna ipotesi; tuttavia, secondo alcune indiscrezioni, nelle ultime ore gli inquirenti starebbero seguendo alcuni precisi filoni, ovviamente coperti dal massimo riserbo.
Gli uomini dell'Arma hanno già provveduto a sequestrare il cellulare ed i dispositivi elettronici di Claudia nella speranza che, tra le ultime telefonate o nella navigazione internet, si nascondano indizi utili alla risoluzione del caso. Intanto proseguono le ricerche: le operazioni, che hanno impegnato anche il nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco, unità cinofile e droni, finora si sono concentrate nel fiume Arno e sulle sponde del fiume, passate al setaccio da Zambra fino alla foce di Marina di Pisa.
L'attuale compagno di Claudia Meini, il 47enne Andrea Marcacci, non crede al gesto estremo e, in considerazione anche del blocco totale dei movimenti, non pensa che si sia allontanata dalla provincia di Pisa.
L'uomo, disperato, dalla sua pagina Facebook ha condiviso le foto della fidanzata e ha esortato chiunque l'abbia vista a farsi avanti e contattare immediatamente le forze dell'ordine.
Claudia Meini come Roberta Ragusa
Il caso di Claudia Meini ha più di un'analogia con quello di Roberta Ragusa. Proprio come la mamma scomparsa dalla sua abitazione di Gello, frazione del comune di San Giuliano Terme (sempre in provincia di Pisa), anche la 40enne si è allontanata nel buio, con addosso semplicemente un pigiama.
Il marito di Roberta, Antonio Logli, proclamandosi estraneo ai fatti, ha sempre sostenuto che la moglie, la notte tra il 13 ed il 14 gennaio 2012, fosse uscita dalla loro abitazione in via Dini in stato confusionale.
Le indagini e la ricostruzione processuale, però, hanno raccontato tutt'altra verità: l'uomo - condannato in via definitiva a 20 anni per omicidio e distruzione di cadavere - avrebbe ucciso la moglie al culmine di una violenta lite. Poi, in piena notte, si sarebbe disfatto del corpo che, ancora oggi, dopo ben otto anni, non è stato trovato.