Erano circa 200 i fedeli radunati davanti al sagrato della Chiesa di Maria Santissima Addolorata a San Marco in Lamis (provincia di Foggia) in occasione della cerimonia del venerdì Santo. Tra i credenti c'era anche il primo cittadino del piccolo comune garganico, Michele Merla, e ovviamente il parroco don Matteo Ferro, che ha celebrato la funzione religiosa.

La platea di fedeli che ha preso parte alla manifestazione religiosa comprendeva uomini, donne, bambini e anziani: la maggioranza era provvista di mascherine, anche se qualcuno era privo di protezioni.

Tutto ciò è avvenuto a dispetto dei divieti di assembramento emanati dal Governo per tutelarsi dalla diffusione del contagio da Coronavirus.

L'indignazione dei cittadini e le scuse del sindaco

L'evento religioso ha suscitato la rabbia dei cittadini rimasti a casa, i quali hanno condiviso sui social le immagini e i video dell'accaduto. Di fronte alla protesta degli abitanti di San Marco in Lamis, il sindaco si è addossato ogni responsabilità, dichiarando di non aver avuto il coraggio di interrompere don Matteo in quel momento di preghiera.

Inoltre, Michele Merla ha ammesso di aver sbagliato e ha ribadito: "Questa è la mia colpa e me la prendo. Scusate tutti". Anche don Matteo ha rivolto le sue scuse, dichiarando di essersi accorto troppo tardi dell'affollamento dei fedeli.

La Procura di Foggia ha aperto un'inchiesta

Al fine di stabilire se siano state rispettate le norme di sicurezza decretate, il procuratore di Foggia Ludovico Vaccaro ha aperto un'inchiesta allo scopo di individuare i presunti responsabili del fatto e se vi sia stata anche qualche "omissione".

Fa vece, a tal proposito, il discorso di ringraziamento del parroco don Matteo.

Questi ha menzionato non solo tutti gli organizzatori, ma anche le forze dell'ordine che, a suo dire, hanno avuto un po' di tolleranza tenendo conto che si trattava di una funzione religiosa legata al venerdì Santo. Le dichiarazioni del sacerdote e le immagini della funzione sono state riprese e pubblicate sui social: questi video sono ora a disposizione degli inquirenti.

Il precedente del funerale

Il Comune garganico di San Marco in Lamis già qualche settimana fa era finito nell'occhio del ciclone. Infatti, all'inizio di marzo, erano stati celebrati i funerali di un cittadino risultato poi positivo al Covid-19 (l'esito del tampone era arrivato in via successiva al decesso). Anche a quest'evento avevano partecipato circa 300 persone per porgere l'estremo saluto al defunto che era un ragioniere dell'Asl, quindi noto nel paesino. In quel periodo però non erano ancora in vigore le norme di restrizione attuali, che escludono gli assembramenti di persone per qualsiasi motivo, seppure a distanza di sicurezza.

Tuttavia, a causa della numerosa compartecipazione al funerale, molte delle persone presenti sono state contagiate, aprendo così le porte a un'indagine che è ancora in corso.