Moltissime persone a Rosolini (Siracusa) hanno partecipato all’ultimo saluto al piccolo Evan, il bambino di 21 mesi deceduto a causa di un trauma cranico e, secondo l’accusa, per le percosse ricevute da parte della madre e del convivente.

Una nuvola di palloncini bianchi e un lungo applauso, hanno accompagnato l'uscita della piccola bara bianca dalla Chiesa Santissimo Crocifisso. Durante il rito funebre, che si è tenuto alle ore 16 del 21 agosto, sono state lette due lettere cariche di rabbia e di dolore, quella del padre e della nonna, inconsolabili per la grave perdita.

Alla cerimonia di addio al piccolo Evan ha partecipato anche il sindaco Giuseppe Incatasciato, che ha proclamato il lutto cittadino.

Il padre: 'Ti prego di perdonare i miei errori'

"Sappi che farò di tutto perché tu abbia giustizia, affinché la tua fine non sia vana", queste le parole scritte da Stefano Lo Piccolo, padre di Evan, e lette da parte di un bambino durante l'omelia.

Evan, deceduto lunedì 17 agosto, viveva con la mamma e col suo compagno, ora entrambi in arresto con l'accusa del suo omicidio. Dopo l'esito dell'autopsia, che aveva riscontrato il decesso del bimbo per trauma cranico, la salma è stata restituita al padre per le esequie funebri, avvenute venerdì nel piccolo centro siracusano.

"Dal momento in cui sei nato, il mio cuore è stato tuo. Ti prego di perdonare i miei errori", ha scritto ancora il papà di Evan, affranto per non essere riuscito a evitare il tragico epilogo.

Durante la cerimonia, seguita in assoluto silenzio dall'interno e dall'esterno della Chiesa del Crocifisso, hanno riecheggiato anche le dure parole di don Parisi e della nonna del bambino.

Le parole della nonna e del sacerdote

"Chi sapeva ha taciuto e chi poteva agire non ha fatto nulla", ha scritto la nonna paterna di Evan in una lettera, letta durante la funzione da parte di un bambino. La donna afferma di aver riscontrato da tempo alcuni lividi sul corpo del nipotino, pertanto aveva allertato il padre, il quale aveva sporto denuncia ai servizi sociali.

"A nulla sono servite le mie grida di aiuto e spero che ora possano echeggiare nelle coscienze di tutti", continua il messaggio della nonna.

Anche il sacerdote che ha celebrato il rito religioso ha voluto esprimere il proprio pensiero: "A volte quando avviene qualcosa di terribile ci viene da dire, Dio dove sei?", ha detto don Giorgio Parisi nella sua omelia. "Ma Dio non c'entra niente", ha aggiunto il parroco, concludendo che alla fine è solo l'uomo a disporre e a fare.