Sarebbero circa tremila i clienti registrati al "Billionaire" dall'1 al 17 agosto, data di chiusura del locale dei vip di Porto Cervo, in Costa Smeralda, in cui circa 60 dipendenti e il proprietario Flavio Briatore sono poi risultati positivi al Coronavirus. Alcuni tra gli ospiti, che ora dovrebbero essere contattati dalle Asl, avrebbero fornito nomi falsi e numeri di telefono non veritieri.

La notizia ha causato anche la reazione del viceministro della Salute Pier Paolo Sileri. Stando al flusso di frequentazione della discoteca, che risulta essere tra le più rinomate della Costa Smeralda, il numero dei clienti stimato potrebbe essere anche molto più alto rispetto ai tremila dichiarati, ovvero tra gli otto e gli undici mila (compreso chi è passato più di una volta), ad affermarlo sono varie fonti d'informazione nazionali tra cui Fanpage e Tgcom24.

Sileri si indigna: 'La procura aprirà un'inchiesta su questo'

"Rimango atterrito del fatto che al Billionaire sono stati dati numeri e generalità false", ha detto viceministro della Salute Sileri in un suo intervento a Radio Cusano Campus. Il quale ha auspicato che per le operazioni di tracciamento di alcuni dei soggetti che hanno frequentato il locale si possa risalire attraverso le "carte di credito".

"La procura aprirà un'inchiesta su questo", ha poi aggiunto il vice-ministro pentastellato Sileri, per il quale "la chiusura del locale è stato un atto dovuto".

Le parole di Acciaro

Da parte sua il Billionaire ha già consegnato i registri dei clienti, per i quali scatterà la prova tampone e il rilevamento dei contatti, al responsabile dell'Unità Anti-Covid della Sardegna Marcello Acciaro.

"Un passo importante perché nella gettonatissima Costa Smeralda sono le stesse persone a frequentare più discoteche", ha dichiarato Acciaro al Corriere della Sera.

Le operazioni di ricerca si estenderanno quindi ai clienti delle principali discoteche del nord della Sardegna, in cui sarebbero passati numerosi clienti ospiti del Billionaire.

Controlli che, come ha evidenziato anche Marcello Acciaro, sarebbero appunto alquanto complicati per via di coloro che all'ingresso non avrebbero fornito le proprie vere generalità e recapiti.

Lo stesso Acciaro ha sottolineato l'importanza di avere un protocollo per il rientro in sicurezza dei positivi nelle regioni di residenza "per consentire a tutti i turisti con tampone positivo effettuato in Sardegna e ai loro contatti in isolamento di fare ritorno a casa".