L'Alto Adige ha deciso di non rispettare i tempi imposti dal Governo e, nella serata del 7 maggio, ha accelerato la Fase 2. Il Consiglio provinciale di Bolzano, infatti, ha approvato in notturna una legge che consente ai negozi di riaprire già da oggi, venerdì 8 maggio. Lunedì 11 maggio, invece, si potrà anche andare anche al bar e dal parrucchiere. Il Governatore Arno Kompatscher: "Roma, per settimane, non ha ascoltato le nostre richieste".

L'Alto Adige riapre negozi e attività

Visto che il territorio è reduce da un paio di giorni senza decessi da Coronavirus e con pochi contagi, il Consiglio provinciale di Bolzano ha deciso di intraprendere un percorso legislativo autonomo e, nella serata di ieri, giovedì 7 maggio, si è riunito in seduta notturna; con 28 voti a favore, un voto contrario e sei astenuti ha promulgato una norma volta a determinare nuove misure volte al contenimento del contagio da Covid-19 ed alla graduale ripresa delle libertà di movimento dei cittadini, delle attività economiche e delle relazioni sociali.

Così, dopo la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione, da subito potranno riaprire le attività produttive industriali, artigianali e commerciali. Lunedì 11 maggio, invece, potranno rialzare le serrande bar, ristoranti, le attività che svolgono servizi alla persona (come parrucchieri) e le attività culturali (musei e biblioteche compresi) ed artistiche. I servizi di assistenza all'infanzia, invece, potranno riprendere, con gruppi ridotti, già da lunedì 18. La settimana seguente, infine, sarà la volta delle strutture ricettive e degli impianti a fune.

Per quanto riguarda la programmazione del trasporto pubblico, invece, come ha spiegato Daniel Alfreider, Vicepresidente della Provincia con delega a Formazione e Cultura ladina, Infrastrutture e Mobilità, i servizi saranno rimodulati assicurando quelli essenziali.

Il testo prevede, inoltre, divieto di assembramento, obbligo di osservanza di una distanza sociale di due metri e un adeguato rapporto tra superficie e persone per tutte le attività economiche. I Sindaci dei diversi Comuni comunque, se le riterranno necessarie, potranno adottare misure più restrittive.

Rimangono chiuse scuole e università

Per quanto riguarda gli spostamenti, la legge dell'Alto Adige ha precisato che i movimenti interni al Trentino Alto Adige sono liberi, mentre quelli verso altre regioni sono consentiti solo per motivi di salute, esigenze lavorative o casi di assoluta urgenza e necessità. Relativamente a lezioni scolastiche e universitarie - così come per le manifestazioni sportive - invece, valgono le normative nazionali.

Dunque, non si tornerà in classe prima di settembre e si continuerà con la didattica a distanza.

"La crisi - ha aggiunto il politico - è stata una grande sfida per le famiglie e per le imprese. Le prossime settimane, comunque, saranno difficili. Forse la legge deluderà alcune aspettative, ma è stato giusto continuare insieme su questa strada. Confidiamo nell'autodisciplina e nel senso di responsabilità dei cittadini". Tutti, infatti, saranno chiamati ad osservare in maniera responsabile e rigorosa tutte le misure di sicurezza necessarie.