Secondo quanto riferiscono i media internazionali, il sindaco della città peruviana di Tantarà, situata nel dipartimento centrale di Huancavelica, si è nascosto in una bara per sfuggire ai controlli anti pandemia da parte della polizia. L'uomo, secondo quanto riferisce l'agenzia giornalistica italiana Ansa, nelle scorse ore si è recato in un locale del posto per trascorrere una serata in compagnia di alcuni amici, violando le restrizioni imposte dal governo per contenere il contagio del Sars-CoV-2. Alcune persone presenti hanno riconosciuto il primo cittadino e hanno chiamato le forze dell'ordine, giunte in pochi minuti sul posto.

Preso forse dal panico, l'uomo si è guardato intorno e si è nascosto nella bara.

Sindaco trovato nel feretro con la mascherina

Sul luogo dell'assembramento i poliziotti hanno controllato tutto il locale, e anche le immediate vicinanze dello stesso, dove appunto si trovavano i feretri. In uno di questi, i poliziotti hanno trovato Urbina Torres disteso che si fingeva morto. L'uomo è stato imitato anche da un'altra persona. Il sindaco, come si vede dalle immagini diffuse dal quotidiano peruviano La Republica, indossava regolarmente la mascherina quale dispositivo di protezione individuale. Gli agenti, una volta scoperto il misfatto compiuto dal primo cittadino, lo hanno invitato a rialzarsi e lo hanno condotto presso il commissariato per tutti gli accertamenti del caso.

Quando gli agenti sono arrivati nel locale, pare che il sindaco fosse anche in stato di ebbrezza.

In Perù ci sono stati 6.000 morti a causa del Sars-CoV-2

Il nuovo Coronavirus in Perù ha già provocato 6.000 morti e oltre 56.000 contagi. Quando accaduto a Tantarà non è il primo caso del genere che si verifica nel mondo. Secondo quanto riferisce il sito della Rai, in Nuova Zelanda a violare il lockdown è stato, nelle scorse settimane, il ministro della Salute, David Clarck, il quale è stato trovato al mare.

Lui stesso ai cittadini ripeteva sempre il mantra "state a casa". Anche questa vicenda ha suscitato indignazione tra la popolazione, e questo fa capire di come a violare le restrizioni non siano solo normali cittadini, ma anche esponenti della pubblica autorità.