È venuto a mancare Sandro Petrone. Volto noto della Rai come inviato durante la guerra del Golfo e nel conflitto nei Balcani alla fine degli anni Novanta, per molti anni è stato alla conduzione dell'edizione dell’ora di pranzo del telegiornale di Rai 2. Petrone aveva sessantasei anni e negli scorsi anni era stato colpito da una forma tumorale molto aggressiva che interessa, stando agli studi medici, in circa il 95% dei casi i fumatori. A dare la triste notizia è stato il segretario Usigrai Vittorio di Trapani che ha dichiarato: ‘Ha lottato con la grinta degli inviati di razza.

Non ha mai nascosto la malattia. L’ha combattuta tornando a dedicarsi alla passione di sempre, la musica. Per me è stato anche un docente’.

Petrone era stato colpito da un microcitoma

Il giornalista qualche anno fa aveva scoperto di essere affetto da un tumore: in una delle sue ultime interviste al Corriere della Sera, Petrone aveva raccontato di essere stato colpito da un microcitoma. Petrone aveva cercato di combattere il tumore affidandosi nelle mani degli esperti dell’ospedale Pascale di Napoli, struttura in cui si era sottoposto a delle cure sperimentali di immunoterapia. Tuttavia, quando il giornalista se ne accorse, lo studio era ancora in fase embrionale. La malattia lo costrinse ad andare in pensione anticipatamente.

Grazie a questa scelta Sandro negli ultimi anni della sua vita poté dedicarsi ad una delle sue più grandi passioni: la musica.

Nella sua carriera televisiva, Petrone ha curato numerose inchieste giornalistiche, realizzando vari dossier sulla guerra del Golfo e sui conflitti nei Balcani. Era un docente di giornalismo e un autore televisivo; tra i suoi meriti ricordiamo quello di aver partecipato nel 1982 alla realizzazione di Radiosoftware di RadioTre, la prima trasmissione d'Europa a comunicare con i computer via etere e a stabilire un circuito interattivo con gli ascoltatori.

Sulla morte di Sandro Petrone, Sangiuliano: ‘Una grave perdita per il giornalismo’

Tra le tante persone che hanno rilasciato delle dichiarazioni sulla morte del noto giornalista, da ricordare è quella del direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano che, intervistato da Adnkronos, ha detto: ‘Una grave perdita per il giornalismo, è stato un esempio per tutti.

Io ricordo Petrone come un grandissimo professionista. Per lui il giornalismo è stata una ricerca attenta della realtà. Era napoletano come me. Lo ricordo dai tempi del Giornale di Napoli dove lui fu praticante nella redazione spettacoli. Oggi gli dedichiamo un titolo in tutte le edizioni del telegiornale’. Per il mondo del giornalismo e della televisione con la scomparsa di Sandro Petrone si chiude un’importante pagina della storia editoriale italiana.