Dal 3 giugno, secondo il decreto legge del 16 maggio, riaprono i confini regionali. Ci si può muovere liberamente all’interno del territorio italiano, tuttavia questa decisione ha suscitato delle perplessità da parte dei governatori delle Regioni meridionali. Come ben sappiamo la Sicilia, la Sardegna e le altre Regioni del Sud hanno registrato un numero bassissimo di contagi rispetto alle Regioni del Nord e questo spinge i governatori a proteggere ulteriormente i loro confini da un’eventuale epidemia. Ma senza penalizzare il turismo. Per questo è stato proposto più volte, soprattutto dal governatore sardo Solinas, "un passaporto sanitario" per cercare, quanto meno, di limitare i rischi di nuovi contagi.

Il ministro Francesco Boccia, però, la pensa diversamente sul passaporto sanitario, ritenendolo incostituzionale. "Registreremo i passaggi all’ingresso su una piattaforma e faremo compilare un questionario epidemiologico", dice il ministro per gli Affari regionali. Chi si sottoporrà volontariamente ai test, potrà avere accesso ad un bonus. È chiaro che anche se non è più necessaria l’autocertificazione, rimangono comunque le regole di distanziamento, oltre a dover indossare la protezione per le vie respiratorie dove è necessario. Non è possibile rifiutarsi di farsi misurare la febbre: in alcune Regioni come nel Lazio, hanno dato disposizioni sulla temperatura corporea che deve essere inferiore ai 37,5 gradi.

Nel caso in cui la temperatura superi i 37 gradi e mezzo, viene comunicato alle autorità sanitarie. Anche i mezzi di trasporto seguiranno misure simili: prima di salire in treno o in aero viene misurata la temperatura. Diversa la questione per chi arriva in macchina, potrebbero essere disposti dei controlli ai confini regionali.

Fase 3, si potrà viaggiare nei paesi dell’Unione Europea

Ovviamente chi presenta una temperatura superiore ai 37 gradi e mezzo, non potrà salire né in treno né sull’aereo.

Riaprono anche i servizi di ristorazione a bordo, ma con consumazione nel proprio posto. Da ieri, oltre ai viaggi interregionali, saranno consentiti gli spostamenti all’estero ma con alcune eccezioni: si potrà viaggiare nei paesi dell’Unione Europea, nel Regno Unito e nell’area Schengen, ma a condizione che si seguano le disposizioni date dai singoli Stati.

Ad esempio in Grecia, alcune regioni del Nord Italia, sono considerate ancora zone ad alto rischio. C’è anche la possibilità che in alcune Regioni italiane venga promulgata l’ordinanza, per chi arriva ed è stato recentemente in contatto con un contagiato, di rimanere in quarantena.

Si procede con la terza fase, ancora regole e divieti

Per quanto riguarda le regole generali da seguire, non ci sono molti cambiamenti: rimane l’obbligo di prenotazione nelle palestre e nelle attività dedicate alla cura della persona; resta il divieto di assembramento sia nei luoghi pubblici che nelle proprie abitazioni, quindi niente feste e aggregazioni di persone. Continuerà l’obbligo di mantenere la distanza di almeno un metro e sono teoricamente anche vietati baci e abbracci eccetto con le persone che abitano nella stessa casa.

Rimane anche la regola di indossare le mascherine negli ambienti chiusi, nei negozi, nei mezzi di trasporto e dove non è garantito il mantenimento delle distanze. In alcuni negozi, oltre alla procedura di igienizzazione delle mani, è stato disposto l’uso dei guanti, in particolar modo nei negozi di generi alimentari. Secondo gli esperti, sono importanti misure precauzionali per evitare il rischio di contagio durante la spesa.