All'indomani della festa della Repubblica, in Italia si giunge alla fine del lockdown tra le regioni. Dopo i timori dei giorni scorsi, si torna a circolare liberamente senza obbligo di quarantena o particolari restrizioni, salvo soltanto il rispetto delle consuete norme di sicurezza relative al distanziamento sociale, al divieto di assembramento e all'obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuale.

Con la fine del lockdown si passa dalla fase 2 alla fase 3

Dal 3 giugno, con la fine del lockdown, si riparte con una nuova fase, ma senza alcun nuovo decreto.

Le regioni, infatti, continuano a procedere senza una linea comune per cercare di limitare il rischio di nuovi contagi nei propri territori. Alcune usano App regionali, altre controlli attraverso scanner per il rilevamento della temperatura corporea in stazioni e aeroporti.

Il presidente della Sardegna Solinas ha abbandonato l'ipotesi di un passaporto sanitario, ma continua a sostenere l'importanza di mettere in atto meccanismi che permettano di rafforzare la prevenzione territoriale. Per chi arriva sull'isola sarà pertanto obbligatoria una registrazione attraverso un questionario compilabile online, che traccia anche gli eventuali spostamenti interni.

Nonostante la libera circolazione senza restrizioni, "È giusto che ogni presidente di regione rafforzi i propri sistemi di controllo e di prevenzione sanitaria" ha dichiarato il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia, consapevole del fatto che la fine del lockdown non rappresenta la sconfitta definitiva del virus, ma l'inizio di una Fase 3 sicuramente diversa da quella precedente, ma ancora lontana dalla normalità che conoscevamo prima del 20 febbraio.

"Da un lato c'è la felicità nel vedere che le nostre città si stanno ripopolando, ma dall'altro c'è il senso di responsabilità che noi rappresentanti delle istituzioni dobbiamo avere e chiedere" ha aggiunto Boccia. Gli italiani, quindi, dovranno continuare a mantenere un comportamento rigoroso e responsabile, mentre i sistemi sanitari delle regioni avranno l'obbligo di individuare nel più breve tempo possibile nuovi casi e isolare eventuali nuovi focolai.

La fine del lockdown e l'app Immuni

Come anticipato, ogni regione avrà la possibilità di regolarsi in autonomia, anche se pur sempre nel rispetto delle misure decise a livello nazionale. Dalla settimana prossima, per esempio, in Liguria, Marche, Abruzzo e Puglia, partirà la sperimentazione dell'app Immuni, l'applicazione per il contact tracing scelta dal governo.

L'epidemiologo Pierluigi Lopalco, capo della task force pugliese, ha esplicitamente consigliato di scaricare Immuni soltanto a fronte di un reale interesse per la propria salute e quella altrui, in quanto l'app permette di conoscere con certezza se si è entrati in contatto con un soggetti positivi al Coronavirus. La Puglia, in particolare, oltre all'uso di Immuni, ha introdotto come la Sardegna l'obbligo di segnalare il proprio ingresso all'interno della regione.

Fine del lockdown e viaggi all'estero

Dal 3 giugno sono inoltre consentiti gli spostamenti con alcuni paesi dell'Unione europea e quelli dell'area Schengen (Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera), così come con Regno Unito, Andorra, Principato di Monaco, Repubblica di San Marino e Città del Vaticano.

Rimane invece complicato viaggiare nel resto del mondo, dato che molti paesi non hanno ancora riaperto ufficialmente le proprie frontiere agli italiani. L'Austria non apre il confine con l'Italia, mentre altri paesi rimandano la riapertura al 15 giugno. La Croazia, invece, chiederà la prenotazione alberghiera come garanzia.