Emanuela Orlandi, 15 anni all'epoca, scomparve esattamente 37 anni fa dopo una lezione di musica in piazza Sant’Apollinare. E proprio in quella piazza, nel tardo pomeriggio di ieri, lunedì 22 giugno, si è svolto un sit-in per ricordare la giovane e, soprattutto, per chiedere la verità. Il fratello Pietro, che non ha mai smesso di cercarla, ha colto l'occasione per lanciare un appello a Papa Ratzinger. "Se sa qualcosa parli". La notizia, riportata dal Messaggero, è stata rilanciata anche dalla trasmissione "Chi l'ha visto?" che, a lungo, si è dedicata all'inquietante caso di cronaca nera.

Il sit-in a piazza Sant’Apollinare

Alle 18 di ieri, come ogni anno, la famiglia Orlandi ha voluto ricordare Emanuela con un sit-in in piazza Sant’Apollinare. Alla manifestazione - regolarmente autorizzata dalla Questura di Roma - hanno partecipato alcune decine di persone, unite dalla volontà di rendere giustizia alla giovane ed ai suoi cari che non hanno mai smesso di cercarla.

Come Pietro, fratello di Emanuela, ha spiegato, si è scelta piazza Sant’Apollinare, non lontano da Palazzo Madama, perché si tratta di un luogo particolarmente simbolico. La giovane, infatti, scomparve proprio dopo una lezione nel complesso di Sant’Apollinare. Come riportano le cronache dell'epoca, la ragazza uscì dalla scuola di musica alle 18.45 e, dopo una breve telefonata alla sorella maggiore, fece perdere per sempre le sue tracce.

Secondo la famiglia Orlandi, inoltre, la piazza a due passi dal Senato è anche il luogo in cui s’intrecciano Chiesa, Stato e e criminalità. Nella basilica fondata da papa Adriano I, infatti, come ha precisato Pietro, è stata autorizzata la sepoltura di Enrico De Pedis, boss della banda della Magliana, mentre nel palazzo che da sulla piazza risiedevano Oscar Luigi Scalfaro (che nel 1983 era ministro dell'Interno) e il cardinale Ugo Poletti, allora Vicario di Roma.

L'appello a Papa Ratzinger

Nonostante siano trascorsi 37 anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi, la verità sembra ancora un miraggio lontano. In tutto questo tempo, sono state aperte e chiuse indagini, seguite e abbandonate diverse piste, ma non si è mai arrivati a nessuna certezza. La famiglia della ragazza è convinta che qualcuno sappia cosa sia accaduto ma, nonostante tutto, continui a non parlare.

Per questo Pietro, nei giorni scorsi, ha voluto lanciare un nuovo appello al Vaticano e si è rivolto direttamente a Joseph Ratzinger che - ha sottolineato l'uomo - indossa ancora la veste bianca ed era vicinissimo a Giovanni Paolo II. "Se sa qualcosa - ha dichiarato - abbia un rigurgito di coscienza e lo dica, non si porti i suoi segreti nella tomba come ha fatto Wojtyla". Prima di rivolgersi a Papa Benedetto XVI, Orlandi, si era rivolto, senza però aver fortuna, a Papa Francesco.