Un incubo durato sette ore, ieri pomeriggio 26 giugno, per un ottantenne di Oristano e la figlia malata di 43 anni. I due sono stati infatti tenuti in ostaggio da un ex carabiniere di 59 anni, originario di Roma, armato di due coltelli, che per motivi ancora da accertare li ha sequestrati per ore, minacciando una strage, all’interno del loro appartamento di via Lepanto, ad Oristano. Soltanto grazie alla professionalità della polizia e dei carabinieri si è evitato il peggio. L’uomo – con un passato abbastanza travagliato nell’Arma – dopo una lunga trattativa è stato infatti immobilizzato e arrestato dai carabinieri dei reparti speciali del Nocs, in collaborazione con gli esperti investigatori della polizia.

Durante la colluttazione l’uomo ha anche colpito con un coltello un esponente delle forze dell’ordine. Non è stato infatti semplice fermarlo: ci sono state ore e ore di tensione, durante le quali l’uomo farneticava. Diceva di essere perseguitato dalla mafia e per tutta la serata ha continuato a ripetere sempre le stesse cose. Fortunatamente, anche grazie alla collaborazione dell’ottantenne, le forze dell’ordine sono riuscite a risolvere la situazione senza che degenerasse. L’uomo infatti – dopo essere stato bloccato – è stato immediatamente accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale San Martino di Oristano per accertamenti. Nella colluttazione ha riportato alcune ferite. Ora il 59enne si trova in stato di fermo.

Un blitz perfetto

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti il cinquantanovenne ieri pomeriggio, intorno alle 15.30, è uscito dal suo appartamento al secondo piano di via Lepanto, un condominio a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Oristano. È quindi salito al quarto piano dello stesso palazzo, dove appunto abitavano l’ottantenne e la figlia malata, e con una banale scusa è riuscito a farsi aprire la porta e ad entrare nell’abitazione.

Una volta all’interno ha dato inizio al suo progetto. Ha infatti immediatamente chiamato il centralino della polizia, dicendo appunto di essere un perseguitato dalla mafia e minacciando una strage. Secondo alcuni testimoni l’uomo non era in se, gridava infatti la parola mafia in continuazione e minacciava di uccidere tutti.

Con il passare delle ore poi la tensione aumentava sempre di più. L’appartamento è stato circondato dalle forze dell’ordine e tutta la zona è stata isolata in attesa di agire. Gli inquirenti infatti cercavano di riportare l’ex carabiniere alla ragione.

Immobilizzato e arrestato

Più passava il tempo, più la trattativa in via Lepanto andava avanti. Sul posto è anche arrivato Ezio Domenico Basso, il procuratore della Repubblica di Oristano. Insieme a lui anche il questore Giusy Stellino, il primo dirigente della questura Pino Scrivo e il comandante dei carabinieri David Egidi. Gli inquirenti hanno più volte tentato di mettersi in contatto con l’uomo che però non voleva saperne. Insomma volevano convincerlo ad arrendersi ma non c’era nulla da fare.

Per questo motivo, introno alle 22.30, la decisone di far intervenire le forze speciali. Con la collaborazione dell’ostaggio 80enne – che con sangue freddo è riuscito a passare una chiave – le forze dell’ordine sono riuscite a far irruzione nell’appartamento sfruttando una distrazione dell’uomo. È nata subito una colluttazione: l’ex carabiniere era infatti armato con due coltelli e ha anche ferito un agente. Ci sono stati attimi di tensione ma poi le forze dell’ordine sono riusciti ad immobilizzarlo definitivamente.