In Sudafrica l'ennesimo femminicidio scuote il paese, dove secondo le statistiche una donna viene uccisa ogni tre ore. Stavolta la vittima si chiamava Tshegofatso Pule, aveva 28 anni ed era incinta di 8 mesi. Il corpo della donna è stato trovato appeso a un albero poco distante da Johannesburg, città più popolosa dello Stato. Era scomparsa da una settimana, quando era uscita di casa per andare a casa del suo fidanzato.
Al momento non ci sono sospettati
Tshegofatso era scomparsa lo scorso 4 giugno, quando si era messa in viaggio per raggiungere casa del fidanzato.
Da allora non era più tornata a casa e per questo erano partite le indagini sulla sua scomparsa. In merito a questo caso era nato anche un hashtag su Twitter in cui si chiedevano notizie sulla sua scomparsa e si chiedeva alle forze dell'ordine di indagare affinché venisse trovata. Poche ore fa, però, le speranze di ritrovare la donna in vita si sono spente: Tshegofatso, che era incinta di 8 mesi, è stata trovata priva di vita appesa a un albero. Sul petto segni di coltellate, come dichiarato dal portavoce di polizia Capt Kay Makhubele. Le autorità hanno dichiarato che è stata avviata una indagine per scoprire chi ha ucciso la povera donna e il suo figlio. Al momento, però, non ci sarebbero sospettati.
Sui social sono molte le persone che chiedono giustizia per l'assassinio e si segnalano anche alcune manifestazione nelle città locali.
In Sudafrica muore una donna ogni tre ore
La violenza sulle donne è una vera e propria piaga per il Sudafrica. Cyril Ramaphosa, Presidente del Paese, aveva recentemente dichiarato che il Sudafrica è uno dei peggiori paesi al mondo in cui una donna possa vivere.
E vedendo le statistiche, sembra aver pienamente ragione: dal 2017 al 2018 nella nazione sono state assassinate 2 mila e 930 donne. Il tutto in 12 mesi. Praticamente ogni tre ore una donna viene uccisa. Un ritmo di otto femminicidi ogni giorno. Numeri impressionanti, che sottolineano come il tema nel Paese rappresenti una vera e propria emergenza.
Secondo quanto raccolto dalla Ong italiana Cesvi, in Sudafrica il 40% degli uomini ha picchiato la propria moglie/compagna, mentre un quarto della popolazione maschile ha abusato sessualmente di una donna. Solo il 2% delle vittime sporge denuncia: ciò, come spiegato dall'Organizzazione, a causa dell'estrema condizione di povertà in cui molte donne vivono nel Paese: moltissime, infatti, non hanno istruzione né un lavoro e per questo dipendono completamente dai loro mariti. Dal 2007 l'Ong ha creato una casa accoglienza in cui viene data assistenza medica, fisica e formativa alle donne vittime di violenza e ai loro figli.