Chi ha ucciso Manuela De Cassia, trans brasiliana di 48 anni residente a Milano, voleva far esplodere anche l'appartamento. L'escort, colpita da almeno 50 fendenti, è stata trovata senza vita, seminuda, in un lago di sangue, nel pomeriggio di ieri, lunedì 20 luglio. Sul caso di cronaca nera stanno indagando gli uomini del Nucleo investigativo dei carabinieri.

Manuela è stata trovata senza vita nel suo appartamento

Manuela, all'anagrafe Emanuel Alves Rabacchi, da quattro anni regolarmente sul territorio italiano, viveva da tempo a Milano, in zona Piazza Firenze.

Nell'appartamento, regolarmente affittato, al secondo piano di uno stabile di via Plana 10, esercitava anche la professione di escort. Lì incontrava i clienti che la contattavano soprattutto tramite portali specializzati in incontri a luci rosse. Nonostante la sua discutibile attività lavorativa, Manuela, non aveva mai avuto problemi con gli altri condomini e si era sempre comportata in maniera corretta.

Il corpo della 48enne è stato trovato accanto al letto dai vigili del fuoco, intervenuti per una fuga di gas. Secondo quanto riportato da Il Giorno, l'assassino si è accanito sulla escort colpendola con una raffica di coltellate, sull'addome, sul torace e alla schiena. Gli investigatori, parlano di una scena del delitto particolarmente cruenta, hanno descritto l'omicidio come efferato.

Forse, ma si tratta solamente di congetture e ipotesi, chi l'ha uccisa, magari al culmine di un litigio, era in preda a un folle raptus.

Chi ha ucciso Manuela voleva far esplodere l'abitazione

Gli uomini della sezione Omicidi del Nucleo investigativo, coordinati dal tenente colonnello Antonio Coppola, e i colleghi della sezione Investigazioni scientifiche sono al lavoro per raccogliere elementi utili all'indagine.

In particolar modo, in queste ore, stanno ricostruendo e verificando gli ultimi contatti di Manuela e stanno effettuando uno screening delle utenze telefoniche che, tra domenica 19 e lunedì 20, hanno agganciato le celle che coprono il quartiere.

Manuela potrebbe essere stata uccisa da una persona con la quale aveva una relazione, da un cliente o durante un tentativo di rapina.

Non è chiaro, però, se sia stato portato via qualcosa. L'unica cosa certa, al momento, è che il killer aveva l'intenzione di far esplodere l'abitazione. Quando i vigili del fuoco sono intervenuti, allertati intorno alle 15 dalla chiamata di una residente dello stabile, l'appartamento era saturo di gas. Qualcuno, infatti, nel tentativo di cancellare tracce ed eventuali prove ha aperto tutti i fornelli della cucina.

Gli investigatori non escludono che Manuela possa essere stata uccisa diverse ore prima dal ritrovamento del corpo, forse nella notte di domenica. Saranno i risultati dell'autopsia, disposta dal pm di turno Isidoro Palma, a chiarire l'orario e le cause del decesso.