Il bambino di tre anni offerto dal padre ai bagnanti del lungomare Amerigo Vespucci di Ostia in cambio di soldi domenica 26 luglio, al momento è ricoverato nell'ospedale Grassi, in buone condizioni di salute, ma non parla. La madre 18enne, appena appreso l'accaduto, ha espresso il desiderio di poterlo andare a trovare in reparto. Il padre, invece, accusato di prostituzione minorile, si trova nella casa circondariale di Regina Coeli, in attesa di giudizio.
Una prima ricostruzione dei fatti
Domenica 26 luglio, sulla spiaggia di Ostia, un giovane 23enne con in braccio un bambino di tre anni ha cercato di venderlo, come se fosse merce, ai bagnanti.
"Vorresti avere un rapporto con lui?", questa era la proposta fatta dall'uomo ai turisti increduli. Uno di loro ha però allertato i poliziotti, i quali sono intervenuti subito ed hanno arrestato il giovane, che nel frattempo aveva cercato di fuggire lasciando il piccolo a terra. Il bambino è stato trasportato all'ospedale Grassi di Ostia, dove è arrivato denutrito, scalzo e in pessime condizioni igieniche, con addosso solo le mutandine. Un equipe di dottori e psicologi si sta occupando di lui, che ancora non piange e non dice nulla, neppure 'mamma' o 'papà'. I medici stanno tentando di comprendere se questo suo atteggiamento sia dovuto allo stato di shock, oppure a qualche patologia; per questo stanno facendo i dovuti accertamenti.
Pare che il bambino sia molto impaurito e si ritragga davanti alle figure maschili.
Le dichiarazioni della madre della vittima
"Mio marito mi aveva detto di voler portare nostro figlio a passeggio, invece ha tentato di venderlo. Mi fidavo di lui", ha asserito la mamma del bambino. La donna, che abita nel quartiere Le Salzare di Ardea a Roma, ha raccontato che padre e figlio avevano già fatto delle passeggiate insieme e che lei non aveva mai nutrito alcun sospetto.
Dopo l'accaduto, la donna si è presentata alla Compagnia della Guardia di Finanza insieme ad alcuni famigliari ed ha detto: "È mio figlio, dov'è, vorrei vederlo". Sarà un incontro protetto, quello che si terrà tra il bimbo e sua madre, sorvegliato da carabinieri e militari. Al piccolo è stato assegnato un tutore, che si occuperà di lui nel frattempo che il Tribunale dei Minorenni prenda una decisione sull'affidamento.
Alcuni quotidiani locali hanno scritto che è improbabile che il piccolo possa rientrare nella propria famiglia.
Intanto i pm stanno indagando sull'ipotesi che la madre del piccolo, la quale si dichiara ignara di tutto, possa essere in qualche modo complice nella faccenda. I genitori della vittima sono entrambi molto giovani, di cittadinanza italiana e di etnia rom.