La giornalista Maria Giovanna Maglie rispedisce al mittente le accuse di negazionismo piovute sull'ormai famoso convegno svoltosi in Senato. Lo fa nel corso della trasmissione Stasera Italia, andando a puntualizzare come eventuali polemiche non fossero relative all'aspetto scientifico del coronavirus quanto al clima illiberale instauratosi in ragione dell'epidemia in atto.

Un passo indietro per capire perché si parla di negazionisti

Il famoso convegno promulgato da Vittorio Sgarbi si è fatto notare per diversi aspetti. Ad avere la maggiore eco è stato un discorso di Andrea Bocelli in cui il cantante sottolineava di non conoscere nessuno che fosse andato in terapia intensiva a causa del Covid-19.

Successivamente è stato lui stesso a chiedere scusa per parole che rischiavano di infangare la memoria di 35.000 morti. In quell'occasione ci fu anche una stretta di mano tra Bocelli e Matteo Salvini. Non esattamente un pratica esemplare in cui si predica il mantenimento distanziamento sociale. Allo stesso modo il leader della Lega ha destato polemiche per essersi rifiutato di indossare la mascherina. A ciò si aggiungeva la presenza di alcuni medici e scienziati che, rispetto ad altri, descrivono il coronavirus con toni meno allarmistici di altri sia in ragione della situazione attuale che di quella futura. Tutte circostanze che hanno contribuito a far si che qualche giornale abbia ribattezzato l'evento in questione come il "convegno dei negazionisti".

Dura è stata, ad esempio, la reazione di scienziati in prima linea contro il Covid come Matteo Bassetti che si è detto nauseato che qualcuno lo abbia potuto definire così. Accusa a cui ha risposto ricordando i tanti giorni trascorsi a combattere con il Sars-Cov2 in ospedale e gli studi pubblicati messi a disposizione della comunità scientifica.

Coronavirus: Maria Giovanna Maglie spiega la sua visione del convegno

Maria Giovanna Maglie ha inteso mettere in evidenza l'inopportunità della definizione data al meeting per diversi motivi. A partire dalla presenza di chi ha avuto il Covid-19 come Nicola Porro o di chi lo ha combattuto in trincea nelle corsie di ospedale. Note che, a suo avviso, dovrebbero stoppare sul nascere eventuali polemiche e allusioni al negazionismo.

Il vero punto di dissidio del convegno, secondo la giornalista, si configurerebbe nella parte politica del dibattito. Chiaro il riferimento ad alcuni provvedimenti governativi che hanno destato polemiche, soprattutto da parte dell'opposizione. L'ultimo dei quali è rappresentato dalla scelta del governo presieduto da Giuseppe Conte di prorogare lo stato d'emergenza fino al 15 ottobre. "È stato soltanto - spiega - un convegno politico contro gli abusi giuridici e le illiberalità dele quali ci si è nutrito in questo periodo"."Chiamarlo convegno negazionista - ha tuonato - è semplicemente infame".