Matteo Bassetti si leva qualche sassolino dalla scarpa. Lo fa da ospite della trasmissione L'aria che tira su La 7, rispondendo ad alcune polemiche. L'infettivologo del San Martino di Genova non ci sta al fatto che qualcuno lo abbia inserito nel gruppo dei negazionisti del Coronavirus. Una velata accusa arrivata per una sua partecipazione da un convegno in Senato, finito alla ribalta mediatica per alcune dichiarazioni di Andrea Bocelli e per la scelta di Matteo Salvini di non indossare la mascherina.

L'aria che tira, Bassetti risponde per le rime

Il fatto che il convegno abbia ospitato parole come quelle di Bocelli che davano adito a qualche dubbio sulla reale drammaticità del fenomeno pandemico ha fatto si che, sui giornali, siano impazzate le polemiche. Bassetti non accetta di essere inserito in una sorta di filone negazionista. "Sono schifato - ha detto - di quello che è successo".

A prendersi la ribalta c'è stato anche un colloquio ravvicinato tra Matteo Salvini e il cantante, anticipato da una stretta di mano e dall'assenza di dispositivi di protezione personali a fare da filtro. Violazioni evidenti di quelle che, al momento, sono le norme anti-contagio. Circostanza, per la quale, il professore spiega chiaramente il suo punto di vista.

"Per quello che ha fatto Salvini - spiega - sono comportamenti di cui lui è responsabile. La mascherina va ancora utilizzata quando non si può mantenere il distanziamento. Per quanto riguarda il dare la mano: se lui se l'è lavata in maniera adeguata e la persona a cui l'ha stretta ha fatto altrettanto, credo non ci sia nulla di male a farlo".

Bassetti, però, ha sottolineato l'esigenza del fatto che occorrerebbe dare un esempio preciso.

Coronavirus: Bassetti rivendica il proprio lavoro a fronte delle critiche

Da tempo Bassetti racconta di aver visto un cambiamento della gravità degli effetti del Sars-Cov2 sul piano clinico. Con questo, però, non ha mai inteso negare la presenza del virus.

"Sono stato qui - ha specificato - a lavorare per 100 giorni consecutivi, ad assistere quelli che arrivavano".

L'infettivologo, tra l'altro, rivendica lo sforzo fatto dal suo gruppo di studio e lavoro. "Siamo - ha specificato - il gruppo italiano scientifico che ha pubblicato di più sul Covid-19 e qualcuno, un esimio collega abbastanza anziano, ha detto che in quel contesto c'era l'anti-scienza".

In particolare Matteo Bassetti ci tiene a sottolineare l'autonomia del proprio pensiero, non accettando un eventuale allineamento imposto su altre posizioni. "Io - tuona - al pensiero unico condiviso imposto non ci sto. La scienza e la medicina devono avere pluralità di visioni perché questo porta un miglioramento delle cure ai nostri pazienti".