Tragedia a Rivara Canavese, comune alle porte di Torino. Claudio Baima Poma, 47 anni, nella nottata di ieri ha sparato al figlio Andrea di 11 anni e poi si è tolto la vita. Poma, operaio in un'azienda metalmeccanica, ha utilizzato un'arma detenuta illegalmente. Alla base del gesto ci sarebbero state crisi depressive dovute alla separazione dalla compagna e mamma del bambino, Iris Pezzetti. "Ho perso la mia battaglia contro la depressione", ha scritto in un lungo post pubblicato su Facebook.

L'episodio ricorda drammaticamente quanto accaduto lo scorso 26 giugno, quando Mario Bressi aveva ucciso soffocandoli i figli gemelli, di 12 anni, per poi suicidarsi.

Anche li alla base del tutto le accuse all'ex compagna che aveva optato per la separazione.

Tragedia di Rivara Canavese, i fatti

L'allarme è scattato stanotte intorno alle due. Un'amica dell'uomo, infatti, dopo aver letto il post pubblicato su Facebook ha iniziato a preoccuparsi: "Noi partiamo per un lungo viaggio dove nessuno ci potrà dividere, lontano da tutto, lontano dalla sofferenza". Immediata la telefonata ai carabinieri della compagnia di Venaria Reale, Torino, che una volta arrivati a casa dell'uomo insieme con gli operatori del 118 si sono però accorti che ormai non c'era più nulla da fare.

Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, per realizzare l'omicidio-suicidio l'uomo avrebbe usato una Beretta calibro 7,65 detenuta illegalmente e con matricola abrasa: sull'arma sono in corso indagini.

Era stata caricata con due soli colpi e i bossoli sono stati trovati sul letto. I motivi del gesto sarebbero dovuti a un grave stato depressivo, provocato da problemi di salute e aggravato dalla separazione con Iris Pezzetti, mamma di Andrea. I due si erano lasciati lo scorso anno dopo 12 anni di convivenza. La donna aveva accettato di andare a vivere nella stessa via, a due passi dall'abitazione di Poma, per non allontanare il figlio dal padre.

L'ex compagno, ieri alle 18, aveva preso con sé il bambino perché la donna, che non ha notato niente di anomalo, doveva lavorare. Sarebbe dovuta andare a riprendere Andrea oggi pomeriggio.

Rivara, la lettera e le accuse all'ex

Nel lungo post, Poma si rivolge direttamente all'ex compagna. Ricorda l'inizio della loro convivenza quando era "l'uomo più felice del mondo", la nascita di Andrea, "il nostro sogno", l'insorgere di problemi alla schiena al punto che avrebbe più volte rischiato di perdere l'uso di una gamba, riportando comunque un danno permanente.

Riferisce che, da quel momento, la donna che aveva chiesto di sposarlo si sarebbe allontanata da lui. Poma scrive di essere caduto in depressione e di aver iniziato ad avere attacchi di panico, tachicardia, insonnia.

Accusa l'ex compagna di insensibilità e indifferenza, di averlo abbandonato mentre lui cercava di recuperare la salute, preferendo viaggiare da sola, dal 2015 in poi, e più in generale di fare una vita da single. Le augura di aiutare un domani un depresso, casomai dovesse incontrarlo, e di vivere 100 anni. Scrive che lui e il figlio sono stati sempre inseparabili. Esprime l’ultimo desiderio, rivolgendosi agli amici che condividevano la sua grande passione per la moto su cui viaggiava anche con il figlio: accompagnare lui ed Andrea a bordo di Harley nell'ultimo viaggio.

Rivara, la mamma di Andrea: 'È un vigliacco'

Domenico Baima Poma, il papà dell'operaio, sapeva che il figlio era in cura da due anni, ma ignorava che possedesse un'arma. Nessuno a Rivara, dal sindaco, Roberto Andriollo, al parroco, don Riccardo Florio, si aspettava che potesse succedere una cosa del genere. Andrea aveva appena iniziato la prima media, stava per fare la cresima: il parroco lo ricorda come un bambino "solare".

Sua madre, Ines Pezzetti ha detto che l'ex compagno non gli era mai apparso pericoloso né violento, altrimenti non sarebbe rimasta a vivere a pochi metri da lui. "Se mai ho pensato che potesse fare del male a qualcuno, immaginavo ne avrebbe fatto a me. Non ad Andrea, non a nostro figlio”.

Quando ha letto l'ultimo post di Poma, ha urlato: "È un vigliacco, dà colpe a me di cose che lui non era in grado di affrontare". Fernanda, la nonna paterna del bambino, aveva visto il figlio Claudio ieri sera: "Diceva che non serviva a nulla andare dallo psicanalista e io gli dicevo che ci voleva del tempo per far passare la depressione. Amava così tanto suo figlio che l'ha portato via con sé", ha detto da madre.