Per quasi un anno ha versato ansiolitici nel cappuccino della collega nel tentativo di farle perdere il posto di lavoro. La vicenda risale al 2017 quando una compagnia assicurativa di Bra, nel cuneese, aveva manifestato l'intenzione di operare dei tagli. Per il timore di restare disoccupata una delle dipendenti aveva iniziato a prendere di mira la compagna di lavoro versando grosse dosi di benzodiazepine nel caffè per farle perdere lucidità. Per mesi la vittima ha vissuto una situazione di forte disagio che l'hanno portata anche a contattare uno psicologo.

Alla fine la donna ha scoperto il malefico disegno criminoso della collega che è stata condannata, con la formula del rito abbreviato, a quattro anni dal Tribunale di Asti per lesioni aggravate. La malcapitata ha ricostruito quei difficili giorni al lavoro in un'intervista rilasciata a Pomeriggio 5 non nascondendo che aveva pensato anche a conseguenze estreme. "Era il 6 ottobre del 2017 dovevo fare delle fotocopie mentre stavo tornando indietro mi è venuta una sensazione stranissima. Come se stessi volando e vedessi tutta la gente dall'alto, credevo di essere morta".

La vittima racconta il dramma a Pomeriggio 5: 'Credevo di essere morta'

Ha vissuto mesi da incubo per via di una collega che le versava ansiolitici, durante la pausa, nel caffè con l'obiettivo di prendere il suo posto di lavoro.

La vittima ha raccontato che a lungo non è riuscita a comprendere cose le stesse accadendo anche perché avvertiva la situazione di malessere solo durante le ore in cui era in ufficio.

"Andavo qua e là e finivo con l'andare a sbattere contro gli armadi. Una volta ho preso in pieno un mobiletto in bagno, non riuscivo a controllare la testa.

Pensavo di essere addormentata e tentavo di svegliarmi dandomi una lavata alla faccia" - ha spiegato la donna che ha riferito di aver avuto anche un incidente d'auto per via dello stato confusionale in cui versava. "Sono andata a finire contro il muro di una casa e c'era una signora che sbatteva sui vetri per richiamare la mia attenzione per farmi spegnere l'auto".

'Ho iniziato a pensare che stavo impazzendo'

Secondo la ricostruzione degli inquirenti l'avvelenamento con gli ansiolitici è avvenuto fino a giugno 2018 quando i carabinieri hanno scoperto il diabolico piano della dipendente della compagnia assicurativa di Bra. "Ho fatto tanti esami ma non mi hanno mai trovato nulla. Hanno detto a mio marito di portarmi da uno psichiatra e dopo un po' ho iniziato a pensare che stavo impazzendo e per tale motivo sono andata a parlare della situazione dal mio datore di lavoro e gli ho detto che forse avevo dei problemi ed ero pronta a firmare le dimissioni" - ha affermato la vittima a Pomeriggio 5 che ha rivelato di aver avuto anche pensato al peggio.

"Fossi stata davanti ad un treno mi sarei buttata" - ha confessato la donna che ha riferito di aver iniziato ad avere dei sospetti sulla collega quando si è assentata per due giorni a lavoro.

"Stavo meglio ed ho iniziato ad avere dei dubbi". Sospetti che si sono trasformati in certezze in seguito alle indagini delle forze dell'ordine che hanno determinato la condanna a quattro anni di reclusione per lesioni aggravate del giudice del Tribunale di Asti.