Un lockdown su misura per le fasce di età più a rischio di contagio da Coronavirus. È la proposta che emerge da uno studio dell’Ispi secondo il quale porre in isolamento protettivo i più anziani permetterebbe di salvare la vita a migliaia di individui. La ricerca dell’Istituto per gli studi di politica internazionale, condotta da Massimo Villa, mira quindi ad individuare una terza via tra le misure più leggere, ma di scarsa efficacia, adottate nelle scorse settimane in Italia, e il lockdown generalizzato, che a partire da marzo ha creato gravi danni alla nostra economia: seguendo questa strada intermedia si potrebbe evitare il decesso di una percentuale elevata di persone che non avrebbero scampo se non si prendessero ulteriori provvedimenti (si parla di una percentuale fra il 50 e il 98 per cento degli individui che potrebbero potenzialmente perire se si lasciasse correre liberamente la pandemia).

L’analisi dell’Ispi invita quindi a non scartare a priori l’opzione di un lockdown organizzato per classi di età e ad aprire una discussione sull’argomento.

L’Ispi suggerisce di valutare con attenzione la possibilità di un lockdown selettivo

Dall’Ispi chiariscono che la strada da percorrere non sarebbe semplice, visto che in Italia il 7,2% della popolazione ha più di 80 anni, mentre gli ultra settantenni arrivano al 17,1%. Sarebbe difficile isolarli efficacemente, evitare contatti con i parenti o con chi li assiste, oppure imporre limitazioni che pongono dei seri dubbi etici sulla loro stessa legittimità. Ma la gravità della pandemia nel nostro Paese, caratterizzata in questo frangente da un incremento dei malati che stanno occupando le terapie intensive degli ospedali, impone di valutare attentamente rischi e benefici di una soluzione simile.

L’isolamento dei più anziani per l’Ispi permetterebbe di ridurre drasticamente i decessi

Secondo l’Ispi la strategia dell’isolamento selettivo delle fasce d’età più a rischio permetterebbe di ritardare di parecchio nuovi provvedimenti più drastici e di contenere in modo significativo la pressione sul sistema sanitario nazionale.

L’82% delle persone morte a causa del Covid-19 aveva più di 70 anni e addirittura il 94% più di 60. C’è una chiara correlazione tra l’età del malato e la letalità del virus, con una crescita esponenziale dei decessi per le fasce dei più anziani: ' basterebbe' quindi isolare gli ultraottantenni per dimezzare la mortalità diretta da Covid-19.

Se poi si trovasse il modo di isolare in modo efficace chi ha più di 60 anni, si arriverebbe a portare il numero dei morti a un decimo degli attuali. Mettendo al sicuro quelle fasce di età i decessi sarebbero contenuti, anche se si ammalasse un numero significativo di persone.

I benefici per l’economia della soluzione proposta dall’Ispi

Una strategia di isolamento dei più anziani sarebbe sostenibile dal punto di vista economico, evitando i duri contraccolpi che un lockdown generalizzato provocherebbe. In Italia il 9% della forza lavoro è composta da ultrasessantenni (circa 2,3 milioni di persone), il 2,4% da persone con più di 65 anni (600mila) e solo lo 0,5% da ultrasettantenni (130mila). Sarebbero positivi anche gli effetti sulla pressione ospedaliera, visto che tra i degenti in terapia intensiva un paziente su due ha più di 63 anni.

Secondo l’Ispi isolando con efficacia chi ha più di 60 anni il numero dei ricoverati per Covid-19 diminuirebbe di tre quarti. Tuttavia la ricerca di Massimo Villa non nasconde i dubbi sulla capacità di separare dal resto della popolazione le fasce di età più a rischio, come si è visto dall’esperienza delle case di riposo, che in teoria dovevano essere dei luoghi protetti, ma che nella realtà si sono trasformate in focolai terribili per chi ci viveva. Inoltre sarebbe impossibile trovare soluzioni abitative diverse per coloro che vivono con altri familiari: sarebbe ottimale se ognuno rimanesse isolato nella propria residenza in attesa di un vaccino efficace ma appare davvero difficile pensare che i più anziani accettino di restare a casa, per non parlare dei risvolti etici di una soluzione che appare comunque estremamente complessa da percorrere.