Nella mattinata del 20 ottobre gli inquirenti di Siracusa hanno avanzato nuove ipotesi sull'omicidio del 17 agosto di Evan Lo Piccolo, il bimbo di Rosolini deceduto in seguito alle percosse subite. Il bambino sarebbe stato vittima anche di abusi probabilmente da parte di Salvatore Blanco, il compagno di sua madre, Letizia Spatola, anche lei in carcere. A confermarlo è stata la criminologa Anna Vagli, la quale ha commentato su Canale 74 le registrazioni delle microspie installate nella casa in cui viveva Evan: "Si sentono sospiri anomali da parte del bambino che sembra soffocare".

Le registrazioni dei presunti abusi

Nell'abitazione della famiglia del piccolo erano state piazzate tre cimici: in cucina, in camera da letto e nella cameretta della vittima. Alla data del 4 agosto, sulla base delle ricostruzioni effettuate grazie alle registrazioni, verso le 10:13 il piccolo ha cominciato a piangere e Spatola avrebbe intimato al compagno, Salvatore Blanco, di lasciarlo perdere. Dalle stesse registrazioni si evince che subito dopo, il bimbo si era addormentato nella propria camera, ma sarebbe stato svegliato più volte dai rumori molesti provocati dal compagno di sua madre, che entrato in stanza, potrebbe aver abusato di lui.

Infatti, verso le 11:10 sono stati rilevati dei rumori "sospetti" provenire proprio dalla cimice situata nella stanza del bambino e subito dopo Evan sembrerebbe soffocare.

Dopo qualche secondo, la microspia ha registrato dei lamenti, dei respiri affannati e un breve pianto del piccolo, semidormiente. Successivamente, verso le 11:13 di quella mattina, Blanco avrebbe parlato al telefono con qualcuno circa una lamiera che avrebbe potuto staccarsi dal balcone e danneggiare le auto sottostanti. Nel frattempo l'uomo si sarebbe allontanato dalla stanza di Evan, per tornarci poi in un secondo momento.

Il 5 agosto le microspie rivelano una visita dei servizi sociali

Il giorno successivo, le cimici hanno registrato Salvatore Blanco mentre discuteva, forse con un operaio, dei lavori che stavano effettuando in cameretta. Più tardi è entrata in casa una donna dei servizi sociali, che in un primo momento sarebbe stata cacciata dal padre di Letizia, irritato per la sua presenza.

La madre di Evan avrebbe accettato di parlare con l'assistente sociale, permettendole anche di visionare la camera del bambino e il resto della casa, mentre Blanco e il padre di Letizia hanno proseguito con i lavori di muratura, che il patrigno di Evan avrebbe mostrato anche all'operatrice dei servizi sociali. Poi i due si sono salutati e la donna ha lasciato l'appartamento.

Questi sarebbero gli avvenimenti che gli investigatori hanno ricostruito di quelle giornate, con l'ausilio della criminologa Anna Vagli, la quale ha confermato l'ipotesi dei presunti abusi subiti dal piccolo, basandosi sul fatto che il 4 agosto quei sospiri accompagnati a "movimenti costanti" sembrerebbero terminare nel momento in cui Blanco lascia la camera del bambino. "Sono questi elementi che fanno presagire ad abusi", ha sottolineato la criminologa.