Il 6 novembre, i vigili hanno consegnato una multa di 400 euro all'81enne Pino Colla intento a leggere il giornale su una panchina di una piazza a Treviglio, in provincia di Bergamo. La motivazione sarebbe quella di aver violato il lockdown e le misure contenute nel nuovo Dpcm atto a contenere la diffusione del coronavirus. In totale, sono state otto le contravvenzioni comminate in Lombardia nella giornata di venerdì dalla Polizia locale.

La ricostruzione dell'accaduto

"Il soggetto si attarda sulla panchina per leggere il giornale", questo è quanto riportato sul verbale rilasciato all'anziano.

L'81enne, basito, ha raccontato di essersi recato in piazza Manara, a circa 300 metri dalla propria abitazione in centro, per acquistare dei medicinali, ma fuori dalla farmacia c'era tanta gente in fila. Così, nell'attesa, avrebbe deciso di passare dal giornalaio per acquistare un quotidiano e si sarebbe seduto su una panchina nelle vicinanze per leggerlo. "I vigili non hanno voluto sentire ragioni", ha aggiunto, spiegando che gli avrebbero detto di non poter sostare in quella piazza.

Le motivazioni indicate all'anziano

Il pensionato ha detto ai vigili che il suo cardiologo gli avrebbe consigliato di fare delle passeggiate, ma secondo quanto da lui asserito, questi si sarebbero sentiti presi in giro.

L'uomo non aveva con sé l'autocertificazione obbligatoria per muoversi nelle zone rosse. "Guardi che devo andare in farmacia", avrebbe affermato davanti agli uomini della Polizia locale, sottolineando che stava aspettando una persona e poi si sarebbe recato lì a comprare le medicine. Le parole del signor Colla non sono servite a molto: è scattata la multa da 400 euro.

Le altre multe consegnate a Bergamo nel primo giorno di lockdown

Ma il caso di Pino Colla non sarebbe stato l'unico. Anche un ragazzo di 14 anni in giro con alcuni coetanei ha preso una contravvenzione dello stesso importo. Secondo alcune testimonianze, il suo gruppo indossava la mascherina sotto al volto e nel momento in cui le forze dell'ordine l'hanno fatto notare ai giovani, questi ultimi l'avrebbero alzata, tranne uno che non la indossava proprio e avrebbe contestato ai vigili l'inutilità del dispositivo di protezione.

Per questo motivo, essi avrebbero deciso di multarlo.

Stessa sorte è capitata a un'estetista che avrebbe continuato a lavorare nonostante i divieti imposti all'interno della zona rossa, a Bergamo. All'ingresso del suo studio c'era il cartello con la dicitura "chiuso", ma in realtà lei avrebbe lasciato la porta aperta per ricevere le sue clienti. La donna è stata incastrata dal trabocchetto di una vigilessa, la quale avrebbe preso un appuntamento telefonicamente per poi presentarsi in borghese dall'estetista. Quando la donna l'avrebbe invitata ad accomodarsi è scattata la contravvenzione.