Continua il botta e risposta televisivo fra i due professori milanesi Alberto Zangrillo, primario dell'unità operativa di anestesia e rianimazione generale dell'ospedale San Raffaele di MIlano, e Massimo Galli, direttore del dipartimento di malattie infettive dell'ospedale Luigi Sacco di Milano.

L'ultimo scontro mediatico ha preso il via su La 7 a L'Aria che tira, il programma condotto dal duo Myrta Merlino, intervenuta in puntata da casa a causa della positività al Coronavirus di un autore del programma, e David Parenzo (conduttore sostituto di emergenza in studio).

In collegamento diretto dall'ospedale San Raffaele, il professor Alberto Zangrillo. Duro l'attacco di quest'ultimo al collega del Sacco: "Questo accusare senza mai fare chiaramente il nome è forse figlio della sua antica militanza sessantottina. Mi denunci ". Le parole di Zangrillo sono una risposta alle accuse che il professore ritiene di aver ricevuto dal collega Galli che gli imputerebbe una visione troppo ottimistica dell'emergenza sanitaria. La replica del responsabile del dipartimento di malattie infettive del Sacco è arrivata poche ore dopo, in serata, a Cartabianca su Rai 3.

Le posizioni sulla Covid-19 dei colleghi per Zangrillo

Il tutto ha avuto origine da una domanda di Myrta Merlino a Zangrillo in merito alle dichiarazione rilasciate da Galli sulla della seconda ondata della Covid-19, la cui avanzata sarebbe da imputare, secondo quest'ultimo, ai comportamenti poco rigorosi tenuti durante l'estate.

La conduttrice de L'Aria che tira ha anche chiesto al primario cosa ne pensasse della divisione degli esperti in due schieramenti contrapposti: il partito "allarmista" e "tranquillista". Nel primo gruppo andrebbero collocati Brusaferro, Galli e Ricciardi, nell'altro Palù, Bassetti e lo stesso Zangrillo.

Il prorettore milanese ha dichiarato di essere dispiaciuto da questa divisione che, a suo giudizio, si potrebbe meglio riassumere in una differenza fra ottimisti e pessimisti.

I primi però, ha affermato Zangrillo, si differenzierebbero dai secondi poiché avrebbero un più stretto contatto con la realtà clinica. Ciò non toglie, ha continuato il professore, che tutti gli esperti stanno affrontando la pandemia con responsabilità e organizzazione, collaborando ciascuno con le proprie Regioni per garantire il controllo dell'emergenza.

Zangrillo e la provocazione rivolta a Massimo Galli

Il medico personale di Silvio Berlusconi ha poi detto di essere dispiaciuto per il fatto che il collega Massimo Galli "sprechi il suo tempo" per indirizzargli accuse velate o esplicite. "Io questo tempo non ce l'ho", ha rilanciato sarcastico Zangrillo, aggiungendo poi che accuse di Galli senza fare il suo nome potrebbero essere figlie "della sua antica militanza sessantottina di cui si vanta". Il prorettore del San Raffaele ha poi invitato provocatoriamente il collega Galli a denunciarlo.

Galli risponde a Cartabianca alle critiche di Zangrillo

La replica di Massimo Galli è arrivata nel corso della trasmissione Cartabianca su Rai 3. Il virologo del Sacco ha tenuto a sottolineare l'inutilità dell'invito alla denuncia proposto da Zangrillo poiché "in Italia il reato di riduzionismo e negazionismo non esiste".

Ognuno però, ha tenuto a precisare Galli, ha una certa responsabilità per quello che afferma e per le basi scientifiche su cui fa delle dichiarazioni.

Dunque pacata la replica del virologo che fa sapere anche di non aver nessun problema se Zangrillo pensa di essere costantemente attaccato. "Il mio problema non è occuparmi di lui o di altri", ha dichiarato il responsabile del reparto di malattie infettive del Sacco cogliendo però l'occasione per rimarcare, nel proseguo dell'intervento, come gli scenari di decrescita dei contagi, ipotizzati dai suoi colleghi e dallo stesso Zangrillo durante l'estate, non abbiano trovavo effettivo riscontro nella realtà.