"Hanno voluto infangarlo anche nel giorno in cui tutta Italia piangeva": sono le parole straziate di Federica Cappelletti, moglie di Paolo Rossi. "Non riesco neanche a parlare, non hanno pietà", ha aggiunto sconvolta dopo il raid nella loro casa. Mentre ieri, 12 dicembre, erano in corso a Vicenza i funerali Pablito, campione di calcio amatissimo dagli italiani, dei ladri sono entrati nella tenuta di Bucine in provincia di Arezzo, dove c'è la villa agriturismo di Rossi, e hanno violato l'intimità domestica della coppia e delle due figlie per fare razzia.

Sembrerebbe che non abbiano preso i cimeli sportivi.

Paolo Rossi, razzia nella sua villa durante le esequie

Paolo Rossi, l'indimenticato attaccante della Nazionale, l'eroe dei Mondiali di calcio del 1982, un mito per i tifosi azzurri, è venuto a mancare lo scorso 9 dicembre a 64 anni per un tumore ai polmoni. La notizia ha addolorato gli italiani, anche chi non è appassionato di calcio, e in tanti sono andati a tributargli l'ultimo saluto allo stadio Menti di Vicenza, città dell'esordio calcistico dell'ex giocatore che abitava, invece, nella campagna aretina con la moglie, la giornalista Federica Cappelletti, sposata nel 2010, e le bambine. Sempre a Vicenza, nel Duomo, si sono svolti i funerali.

Durante la toccante cerimonia, gli ex compagni della Nazionale nella vittoria del Mondiale '82, Marco Tardelli, Giancarlo Antognoni, Antonio Cabrini e Fulvio Collovati, hanno portato in spalla la bara di Pablito.

Proprio in quei momenti, approfittando dell'assenza dei familiari, dei ladri si sono introdotti nella villa per svaligiarla, certi di poter agire indisturbati, forse agevolati dal fatto che il sistema d'allarme sarebbe stato disattivato.

Ad accorgersi dell'accaduto, è stato un collaboratore nell'attività dell'agriturismo che ha notato un vetro infranto, ha trovato ambienti domestici messi a soqquadro, quindi ha avvisato la moglie di Paolo Rossi che stava rientrando dal funerale. L'inventario dei beni rubati è ancora in corso: sembrerebbe che i ladri si siano appropriati soprattutto di gioielli, di un Rolex appartenuto a Paolo Rossi e di circa 150 euro in contanti.

Non sarebbero stati toccati i tanti trofei calcistici del calciatore. "Potrebbero essersi portati via anche 100mila euro e non me ne fregherebbe niente. Ma è il gesto che stordisce", è stato il commento addolorato della moglie.

Le indagini dopo il furto in casa di Paolo Rossi

Avvisati, i carabinieri della compagnia di San Giovanni Valdarno, Arezzo, ieri, fino a tarda sera, hanno fatto rilievi di polizia scientifica nella villa di Paolo Rossi, esplorato gli ambienti in cerca di indizi e impronte che però non sarebbero state lasciate. L'ipotesi investigativa è che si tratti di una banda organizzata, e non di un ladro occasionale.

Paolo Rossi, nativo di Prato, aveva realizzato il sogno di una vita a contatto con la natura tra le colline toscane.

Con un socio aveva avviato un resort e un'azienda di agricoltura biologica che produce vino e olio, e abitava in quei luoghi, in una villa immersa nelle campagne di Poggio Cennina, su un'altura che domina la Val D'Ambra. Un luogo di grande fascino, ma piuttosto isolato, che già in passato è stato bersaglio di furti. Mentre proseguono gli accertamenti, le indagini si concentrano anche sulle celle telefoniche, sempre che i malviventi abbiano usato telefonini durante il raid. "Non bastava la morte di Paolo, non bastava lo stress di queste giornate massacranti, non bastava il dolore di tutti noi", l'amaro commento della moglie.

Raid in casa Rossi, condanna istituzionale

Di "atto vile e vomitevole" ha parlato il sindaco di Firenze, Dario Nardella, via Twitter auspicando che le forze dell'ordine facciano di tutto per scovare i responsabili.

Altrettanto scosso, il primo cittadino di Bucine, Nicola Benini, che ha appreso la notizia dell'irruzione dei ladri in casa Rossi da alcuni giornalisti. Benini ha parlato di "gesto spregevole e vigliacco".

In un post su Facebook il sindaco ha scritto: "Dispiace che stamani, come spesso accade con i media nazionali, l’attenzione dedicata al fatto criminoso abbia in parte oscurato la grandezza del tributo dedicato da tutti a Paolo Rossi. E dispiace che la comunità di Bucine sia stata legata più a un atto criminoso, al quale fortunatamente siamo poco avvezzi, che non al fatto di esseri stata scelta come luogo dove trascorrere la propria vita da una persona speciale come Paolo Rossi". Gli ha risposto Federica Cappelletti: "Non voglio consentire a questi vigliacchi di rovinare questo fiume di affetto e amore che si è formato intorno a Paolo. Bucine è stata e sarà la nostra casa, qui abbiamo trovato la nostra serenità e felicità. Fino all'ultimo.”