È stato un assalto senza precedenti nella storia della democrazia statunitense quello avvenuto nella giornata del 6 gennaio. Centinaia di sostenitori del presidente uscente Donald Trump, alcuni di questi armati, intorno alle ore 20 italiane hanno assaltato il Campidoglio, uno dei luoghi simbolo della democrazia americana: si sarebbe dovuta svolgere la cerimonia che avrebbe ratificato formalmente la vittoria di Joe Biden alle scorse presidenziali.

La seduta è stata interrotta dalle forze speciali

Durante la seduta hanno fatto irruzione in aula le forze speciali, con l’obiettivo di proteggere i parlamentari.

Nel mentre centinaia di sostenitori di Trump, in tenuta paramilitare e molti di essi armati, hanno tentato di fare irruzione all’interno del Campidoglio, il luogo più importante, dopo la Casa Bianca, della democrazia americana. Uno dei manifestanti, dopo che i contestatori erano riusciti a fare irruzione nella sala del parlamento, si è seduto sullo scranno del vicepresidente Mike Pence, mentre i parlamentari presenti alla seduta venivano scortati fuori dall’Fbi. Nel corso degli scontri, una donna è stata colpita da uno sparo ed è morta.

Il comizio di Trump e gli scontri

Gli scontri sarebbero cominciati subito dopo un comizio di Trump dal titolo “Save America”: durante il comizio il presidente ha dichiarato di non riconoscere la vittoria, aggiungendo, dopo la notizia di un’ulteriore sconfitta in Georgia - dove i repubblicani hanno perso due seggi al Senato - che avrebbe fermato quello che lui definisce un furto.

Dopodiché i sostenitori repubblicani hanno cominciato a scontrarsi con la polizia che lanciava gas lacrimogeni. Hanno poi occupato la scalinata del congresso per poi riuscire a penetrare all’interno. Gli scontri con le forze di polizia sono stati molti, sia all’interno che all’esterno del palazzo.

Le dichiarazioni di condanna dei leader

È stata puntuale la dichiarazione del presidente eletto Joe Biden: "La democrazia americana è sotto attacco, Trump vada in televisione e metta fine all’assedio”. La condanna dell’accaduto è arrivata anche dallo stesso Partito Repubblicano. Mitt Romney, senatore repubblicano, ma oppositore di Trump, ha addotto al presidente uscente la responsabilità dell’assalto.

Controverse invece le dichiarazioni di Donald Trump, che su Twitter ha definito coloro che assaltavano il parlamento dei “patrioti”. Gli ultimi due tweet di Trump sono stati cancellati dalla piattaforma.

Immediate sono state anche le dichiarazioni dei leader internazionali, tutte accomunate da una ferma critica verso l’accaduto.