Il vaccino funziona anche con le nuove varianti e anche ove potessero sorgere problemi ci sono i margini per mettere a posto la situazione in poco tempo grazie alla tecnologia a mRna.

Si può riassumere così quanto emerge dalle parole dell'amministratore delegato di Pfizer Italia Pavlvi Kerkola. Una dichiarazione che offre uno squarcio di sereno per quanti iniziavano a temere che, prima o poi, qualcuna delle varianti di Coronavirus che stanno emergendo nel mondo avesse finito per mettere in discussione l'efficacia del vaccino.

Coronavirus, Pfizer punta ad aumentare la produzione

La dirigente della casa farmaceutica ha chiarito diversi punti relativi al vaccino Pfizer-BioNTech. Ha spiegato, ad esempio, che i ritardi di cui si parla negli ultimi giorni sono conseguenza diretta di organizzare alcune modifiche ai processi di produzione, in maniera tale da aumentare il ritmo ed aumentare le dosi disponibili nel secondo trimestre.

Alla fine l'evoluzione dovrebbe far si che entro il 15 febbraio si arrivi a rispettare i patti in termini di dosi per i paesi europei,.

Il vaccino, come ormai è noto ai più, viene considerata l'arma più efficace per potere uscire dal tunnel della pandemia.

Tuttavia, da diverse parti del mondo iniziano ad emergere notizie relative a possibili nuove varianti del virus. Il dubbio è che una mutazione possa, in qualche modo, mettere in discussione l'efficacia del vaccino. "Pfizer e BioNTech - ha specificato Palvi Kerkola - hanno annunciato all'inizio di gennaio, i risultati di uno studio in vitro, condotto da Pfizer e dalla University of Texas Medical Branch (Utmb): dimostrano come gli anticorpi delle persone, che hanno ricevuto il vaccino Pfizer-Biotench Covid-19, neutralizzino efficacemente le mutazioni di questi ceppi".

Vaccino Pfizer, l'importanza del sistema a mRNA

Una buona notizia a cui se ne aggiunge un'altra nell'estrema ratio in cui dovessero essere emergere varianti tali da superare il vaccino. "Uno dei vantaggi della tecnologia mRna (quella su cui si basa quello Pfizer-BioNTech ndr) è la flessibilità, fondamentale quando si cerca di rispondere con un urgenza a una pandemia mondiale".

Come molti esperti hanno già avuto di sottolineare, ciò indica che in poco tempo, qualora fosse necessario, si potrebbe "tarare" nuovamente il vaccino senza dover nuovamente aspettare tutti i mesi (tra l'altro pochi, rispetto a quanto fosse accaduto nella storia) che sono stati necessari per avere un'arma contro la Covid.