Dopo esser sfuggito ad un posto di blocco a Desio (Monza e Brianza), un 28enne è stato rinvenuto senza vita a Origgio, in provincia di Varese, nella notte tra domenica 3 e lunedì 4 gennaio. I familiari, che lo descrivono come un ragazzo tranquillo e sereno, non riescono a credere che si sia ucciso. L'autopsia, eseguita nelle scorse ore, non ha chiarito le cause del decesso. La Procura di Busto Arsizio, che si sta occupando del caso ha deciso di aprire un fascicolo per chiarire la dinamica dell'accaduto.

Aperto un fascicolo

Nella giornata di ieri, lunedì 11 gennaio, come disposto dalla pm Susanna Molteni, è stata eseguita l'autopsia sul corpo del 28enne brianzolo.

Tuttavia, gli accertamenti medico legale non si sono rivelati decisivi e ora, per comprendere meglio le condizioni del giovane al momento del decesso, si attendono i risultati delle analisi dei prelievi eseguiti sugli organi interni.

La Procura ha deciso di aprire anche un fascicolo penale, al momento a carico di ignoti. I familiari del giovane, alla ricerca della verità, si sono affidati all'avvocato Roberta Minotti e hanno chiesto di mettere agli atti non solo i filmati ripresi dalle telecamere di sicurezza installate sulla strada percorsa dal 28enne e nell'azienda teatro della tragedia, ma anche di acquisire i tabulati telefonici relativi alle celle di aggancio dei militari che, con diversi pattuglie, hanno inseguito la Bmw del ragazzo.

La fuga dal posto di blocco

Il giovane viveva con la mamma e il fratello minore a Lentate sul Seveso, sulle colline di Monza e della Brianza. Secondo quanto ricostruito, nella notte fra domenica 3 e lunedì 4 gennaio, mentre era alla guida della Bmw intestata alla madre, si è imbattuto, nella vicina Desio, in un posto di blocco.

I carabinieri gli hanno imposto l'alt, ma il giovane - con alle spalle un precedente per guida in stato di ebbrezza e relativa sospensione della patente - inspiegabilmente non si è fermato e si è dato alla fuga. I militari, dunque, lo hanno inseguito, chiamando a rinforzo altre pattuglie.

Mentre scappava, il giovane ha telefonato al padre, un 58enne residente a Legnano: "Sto venendo da te, ho fatto un casino - gli avrebbe detto - non posso fermarmi perché ho paura che mi uccidano".

L'uomo, pur non comprendendo appieno quanto stesse succedendo, avrebbe sentito anche degli spari. Il 28enne non è mai arrivato dal genitore, ma gli avrebbe inviato, via WhatsApp, la sua posizione e lo avrebbe chiamato un'ultima volta, ansimando come se stesse correndo.

Il ritrovamento

Il padre del 28enne, nella notte è uscito a cercare il figlio. Mentre raggiungeva la posizione ricevuta, avrebbe però incontrato una pattuglia dei carabinieri che lo ha invitato a presentarsi in caserma, a Desio. Mentre attendeva il secondogenito e il fratello, ha visto arrivare la Bmw dell'ex moglie guidata da un militare ed una "gazzella" trainata dal carro attrezzi.

Poco più tardi, il 28enne è stato trovato senza vita al terzo piano di una ditta specializzata nella produzione di vetro sita in via Primo Maggio ad Origgio.

Il giovane è stato rinvenuto scalzo e con i vestiti sporchi di fango, in posizione seduta. Le sue scarpe da ginnastica Adidas bianche, invece, sono state trovate pulite, a ridosso della recinzione dell’azienda. Secondo i soccorritori, che hanno rilevato anche alcune ecchimosi e contusioni, il giovane si sarebbe impiccato a un macchinario utilizzando la sua cintura.